GREEN PEACE

 

Il momento è critico. Questo è l’attacco più devastante che abbiamo subito in oltre 50 anni di lotta per il pianeta e con la vittoria elettorale di Trump, le compagnie fossili di tutto il mondo saranno incoraggiate e pronte a tutto. 

 

Dobbiamo intensificare i nostri sforzi e prepararci ad affrontare questi prepotenti in tribunale.

 

Le compagnie fossili stanno giocando sporco: milioni di dollari spesi in cause legali per zittire le nostre inchiestepiegare la nostra resistenza e distruggere il nostro spirito. Stanno cercando di toglierci la voce, di mettere fine alla nostra missione e, con essa, al futuro del nostro pianeta. Ma non possiamo permettere che vincano.

 

Greenpeace è sotto attacco, in Italia e in tutto il mondo. Non possiamo affrontare questa battaglia da soli. Abbiamo bisogno del tuo sostegno, adesso, per combattere insieme queste multinazionali senza scrupoli.

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Mentre le comunità lottano per sopravvivere, le compagnie fossili continuano a intensificare il loro assalto, sfruttando cause legali e disinformazione per proteggere i loro interessi. 

Le conseguenze della crisi climatica sono devastanti e si stanno intensificando.

Qualche settimana fa, Valencia è stata travolta da piogge torrenziali che hanno sommerso interi quartieri, distrutto case e portato via vite umane.

 

In Italia, l’Emilia-Romagna non si è ancora ripresa dalle alluvioni che hanno devastato città, campi agricoli e comunità intere. Questi eventi non sono disastri "naturali" isolati: sono il risultato di decenni di avidità e dipendenza dai combustibili fossili.

 

Mentre le comunità lottano per sopravvivere, le compagnie fossili continuano a intensificare il loro assalto, sfruttando cause legali e disinformazione per proteggere i loro interessi. 

È quello che sta accadendo proprio ora anche in Italia.

 

Noi di Greenpeace, insieme a 12 cittadine e cittadini italiani e ReCommon, il 9 maggio 2023 abbiamo portato ENI in tribunale con La Giusta Causa perché si assuma le sue responsabilità per il suo contributo alla crisi climatica e per le conseguenze disastrose che questa ha sulla vita di tutte e tutti noi, sull’ambiente e sull’economia di intere comunità.

 

Come ha risposto l’azienda? Con una causa intimidatoria nei nostri confronti.

 

ENI sta tentando di soffocare sul nascere ogni denuncia sulle sue responsabilità nella crisi climatica, prima con minacce legali, ora con una vera e propria causa per diffamazione.

 

L’obiettivo di ENI è duplice: cercare di intimidirci e di spostare l’attenzione dalla Giusta Causa. Ma non ci fermerà. Finchè non avremo giustizia continueremo a denunciare le sue attività che contribuiscono al degrado ambientale e alla crisi climatica. 

Ovunque nel mondo, le persone si stanno sollevando contro questa distruzione. Aziende come Shell, ENI, TotalEnergies ed Energy Transfer sanno che il loro tempo sta per finire, ed è proprio per questo che stanno diventando più crudeli e disperate.

 

Stanno usando milioni di dollari per tentare di schiacciarci, con cause legali finanziate con il denaro sporco che deriva dalla distruzione del nostro pianeta. Non ci piegheremo a queste intimidazioni.

 

In tutto il mondo, colleghi e alleati di Greenpeace – dagli Stati Uniti all’Italia, dal Regno Unito ai Paesi Bassi – stanno affrontando le stesse battaglie contro le compagnie fossili. Questo è un attacco globale, un tentativo sistematico di terrorizzare e zittire chiunque osi opporsi a loro.

 

Questo non è solo un attacco a Greenpeace. È un attacco a tutti noi. Alle nostre comunità, ai nostri diritti e al futuro del nostro pianeta.


Il tempo stringe. Questa è la battaglia della nostra vita.

Stai con noi? 

Le compagnie fossili possono cercare di stringere la loro presa, diventare più spietate, ma non potranno mai spezzare ciò che ci unisce: te, me e milioni di persone che non si arrenderanno mai.

 

Da oltre 50 anni, ci battiamo contro le forze più potenti per proteggere il nostro mondo naturale. Non ci fermeremo finché non si fermeranno. Grazie per essere al nostro fianco, sempre.

 

Con immensa gratitudine e solidarietà.

Simona-Abbate

Simona Abbate

Campaigner Clima e Energia

Greenpeace Italia

*fonte: Osservatorio Città Clima di Legambiente










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PER IL 25 NOVEMBRE, GIORNATA CONTRO LA

 VIOLENZA SULLE DONNE, REGALA UN LIBRO:


STORIA DELLA STREGA DI SAVONA 

e altri racconti di violenza



 Anche a Savona è stata condannata, a suo tempo, qualche "strega". Nel primo racconto di questa raccolta viene narrata, infatti, la storia di due povere contadine di Bergeggi (villaggio a pochi chilometri da Savona) obbligate a lasciare tutto e andarsene raminghe con l'accusa più tremenda: essere le mogli del diavolo (siamo nel 1572). Ma la guerra contro le donne non è mai finita. Pure oggi, l'uomo le usa, le stupra, le getta via, come oggetti nati solo ed esclusivamente per il suo divertimento. Qualche volta, si reca in paesi poveri stranieri per intrattenersi sessualmente e impunemente con piccole bambine (Il viaggio) o si approfitta, singolarmente o in gruppo, della credulità e dell'innocenza di un'adolescente per poi ridicolizzarla sui social (Scarpette rosse). Infine, dodici rintocchi scoccano per la condanna a morte di un'altra "strega" e, molti secoli dopo, per la violenza su una ragazza colpevole solo di amare il ballo.

In fondo, non è cambiato molto dal XVI secolo.



https://www.amazon.it/STORIA-DELLA-STREGA-SAVONA-racconti/dp/B09TMZ43Z8



Vedi anche:


https://www.senzafine.info/2022/03/8-marzo-2022.html

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