UNA LUCE NEL BUIO di Daniela Fava
"Spettacolo teatrale contro la Violenza sulle donne promosso dalla Rete “Fuori dall’ombra - Ipso Facto” di Modica, Presidente Prof.ssa Teresa Floridia, in collaborazione con l’Associazione “Inner Wheel” Club Ragusa Contea di Modica, Presidente Prof.ssa Daniela Curreri, (quest'ultima ha presentato la serata), in occasione della XIII Edizione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne.
Lo spettacolo si è svolto a Modica (RG), il 25 novembre, a cura della Compagnia Teatrale “Nuovo Teatro Popolare” di Ispica, dal titolo Una luce nel buio, Atto unico di Daniela Fava, per la Regia di Fiorenza Cirmi.
Accanto alla scenografia è stato esposto un quadro di Daniela Fava contro la Violenza sulle Donne, olio su tela. Nel quadro, infatti, emerge un’immagine densa di significati. La donna, seduta di spalle, appare fragile e isolata in un mondo avvolto da tonalità cupe. La scelta di rappresentarla senza volto amplifica l’idea della perdita di identità che la violenza infligge, riducendola a un essere senza nome, spezzato nel corpo e nello spirito. L’ombra sulla sinistra, che si staglia indefinita, potrebbe simboleggiare la paura che perseguita o una presenza invisibile ma opprimente, quasi un’eco di ciò che è stato vissuto o di ciò che incombe. Al contempo, la luce che circonda la figura suggerisce una via d’uscita, un margine di speranza, proprio come il messaggio dello spettacolo.
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PUBBLICITA'
IL 25 NOVEMBRE E' STATA LA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, EPPURE LE DONNE CONTINUANO A ESSERE DENIGRATE, MALTRATTATE E UMILIATE, SPESSO PROPRIO DA ALTRE DONNE.
MOLTO DIFFICILMENTE LE DONNE SONO CONSIDERATE AUTOREVOLI, L'UOMO SEMPRE!
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LIBRO DI UNA SCRITTRICE
DONNA:
Anche a Savona è stata condannata, a suo tempo, qualche "strega". Nel primo racconto di questa raccolta viene narrata, infatti, la storia di due povere contadine di Bergeggi (villaggio a pochi chilometri da Savona) obbligate a lasciare tutto e andarsene raminghe con l'accusa più tremenda: essere le mogli del diavolo (siamo nel 1572). Ma la guerra contro le donne non è mai finita. Pure oggi, l'uomo le usa, le stupra, le getta via, come oggetti nati solo ed esclusivamente per il suo divertimento. Qualche volta, si reca in paesi poveri stranieri per intrattenersi sessualmente e impunemente con piccole bambine (Il viaggio) o si approfitta, singolarmente o in gruppo, della credulità e dell'innocenza di un'adolescente per poi ridicolizzarla sui social (Scarpette rosse). Infine, dodici rintocchi scoccano per la condanna a morte di un'altra "strega" e, molti secoli dopo, per la violenza su una ragazza colpevole solo di amare il ballo.
In fondo, non è cambiato molto dal XVI secolo.
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