8 marzo con Renata Rusca Zargar
L’8 marzo è una data che rimane impressa per le mimose. Di solito, in tale giornata, infatti, viene offerto un rametto di mimosa alla moglie, alla fidanzata, alla compagna, alla vicina di casa, a chiunque, insomma.
Forse, questa volta, però, con tante donne uccise negli ultimi tempi, o tormentate, violentate, denigrate, forse, per la confusione climatica che ha anticipato la fioritura, l’omaggio floreale passa un po’ in secondo piano.
Certo,
sarà
importante,
nella
Giornata internazionale dei diritti delle donne, riflettere
sull'emancipazione
femminile
e sul
rispetto della dignità delle
persone oltre
il genere sessuale. Ma
l’8
marzo non
potrà
essere
semplicemente
la
Festa della donna, cioé
una
gioia, una celebrazione allegra e conviviale, perché
dovremo
soprattutto ricordare le tante Giulia Cecchettin strappate alla vita
per sempre in
modo che
la società possa
cambiare.
Quest’anno,
in
Savona,
le
iniziative per commemorare adeguatamente l’8
marzo
saranno
davvero
molteplici.
L’Aps La Rocca, ad esempio, oltre ad aver predisposto gli omaggi floreali, la mostra Centofiori, un banchetto con le pubblicazioni dell’UDI (Unione Donne in Italia) e la simbolica panchina rossa, ha organizzato una “cena con autrice” invitando la professoressa Renata Rusca Zargar.
La scrittrice, infatti, negli anni, ha ideato e pubblicato molti racconti a tema femminile ambientati sia nel mondo occidentale che in quello orientale.
Per l’occasione, leggerà una storia addirittura fantascientifica: due donne stanche di violenze e ingiustizie emigreranno su un altro Pianeta alla ricerca di una vita nuova e dignitosa. La troveranno davvero? O si ripeterà pure nell’universo lo stereotipo della femmina inferiore e suddita del maschio?
I partecipanti all’evento potranno veder sciolto questo dubbio. Per tutti gli altri, il testo è inserito nella raccolta di racconti “Che te ne fai di un’altra femmina?” che tocca molte e diverse vicende, alcune anche personali.
PUBBLICATO SU:
https://www.liguria2000news.it/primo_piano/8-marzo-cena-con-lautrice-a-la-rocca-di-savona/
Le iniziative per commemorare adeguatamente l’8 marzo anche in Savona sono molteplici. Forse perché vengono uccise donne quasi tutti i giorni mentre altre sono tormentate, picchiate, denigrate. La relazione maschio – femmina oggi è quanto mai confusa, molte donne non hanno il coraggio (o le condizioni economiche) di lasciare il partner e tanti uomini non accettano la perdita e l’insuccesso.
Quindi, rimarcare fortemente la giornata internazionale della donna, sottolineare i diritti e la parità di tutti i generi, può fare del bene alla società.
Tra le interessanti manifestazioni che saranno proposte, l’Aps La Rocca di Savona, ad esempio, ha predisposto omaggi floreali oltre alla mostra Centofiori, poi un banchetto con le pubblicazioni dell’UDI (Unione Donne in Italia) e la simbolica panchina rossa.
Alla sera, infine, si potrà partecipare a una cena con l’autrice, cioé con la professoressa Renata Rusca Zargar. Ella è, infatti, da anni scrittrice di racconti a tema femminile per evidenziare le disuguaglianze e le ingiustizie che subiscono le donne, sia nell’avanzato occidente che nell’apparentemente più sensibile mondo orientale. Da leggere per l’occasione ella ha scelto una storia fantascientifica: due donne, madre e figlia, emigreranno su un altro Pianeta stanche di violenze e ingiustizie alla ricerca di una vita nuova e dignitosa. La troveranno davvero? Cambiando Pianeta risolveranno i problemi di genere?
Il testo è inserito nella raccolta di racconti “Che te ne fai di un’altra femmina?” che ripercorre anche vicende strettamente personali
PUBBLICATO SU:
SAVONANEWS DEL PASSATO:
La
Giornata internazionale dei diritti delle donne rimarca l'importanza
della lotta per i diritti delle donne, per la loro emancipazione, per
il rispetto della loro dignità di persone, stigmatizzando le
violenze contro le donne.
Le
donne non sono biologicamente uguali all’uomo ma devono essere
considerate pari e mai suddite di rango inferiore.
Oggi
riflettere su queste tematiche è ancora più importante perché
sulla relazione maschio femmina emergono
infiniti
problemi
e confusioni.
Sarebbe
bello, come dicono in
molti, che l’8 marzo fosse semplicemente
la
Festa della donna ma i
tempi non
sono ancora maturi
perché
la donna non solo
non ha
ottenuto una effettiva parità ma viene picchiata, torturata e uccisa
continuamente.
Le
iniziative per commemorare adeguatamente l’8
marzo, dunque,
anche
in Savona sono
molteplici.
L’Aps La Rocca, ad esempio, ha predisposto omaggi floreali oltre alla mostra Centofiori, poi un banchetto con le pubblicazioni dell’UDI (Unione Donne in Italia) e la simbolica panchina rossa.
Alla sera, infine, si potrà partecipare alla cena con l’autore, in questo caso autrice, che sarà la professoressa Renata Rusca Zargar. La scrittrice è, infatti, ideatrice di racconti a tema femminile che possano aiutare a riflettere, maschi e femmine, e a migliorare la società. Per l’occasione ha scelto una storia fantascientifica: due donne emigreranno su un altro Pianeta stanche di violenze e ingiustizie alla ricerca di una vita nuova e dignitosa. La troveranno davvero? O si ripeterà lo stereotipo della femmina inferiore e suddita del maschio?
Il testo è inserito nella raccolta di racconti “Che te ne fai di un’altra femmina?” dove le vicende sviluppate sono ambientate sia in occidente che in oriente.
INVIATO a
IL SECOLO XIX
Sono molto felice di poter leggere un mio racconto in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
La Giornata internazionale dei diritti delle donne rimarca l'importanza della lotta per i diritti delle donne, per la loro emancipazione, per il rispetto della loro dignità di persone, stigmatizzando le violenze contro le donne.
Le donne non sono biologicamente uguali all’uomo ma devono essere considerate pari e mai suddite di rango inferiore.
Sarebbe bello, come dicono molti, che l’8marzo fosse una Festa della donna ma purtroppo non solo la donna non ha ottenuto ancora una effettiva parità di genere ma viene picchiata, torturata e uccisa continuamente.
Leggo su internet che arriveremo alla parità entro il 2030.
Io trovo questa predizione assurda. Mi pare, intanto, che stiamo tornando indietro al passato e che, se veramente si volesse arrivare alla parità, per prima cosa bisognerebbe avere parità di stipendio a parità di mansioni.
Si potrebbe fare subito molto altro, come ad esempio, educare i maschi a rispettare le donne e a sopportare i rifiuti, in modo da non essere violenti (come invece sono tanti) e a non uccidere (come fanno anche troppi). Ogni giorno sentiamo con orrore un fatto di cronaca nera a danno di una donna e non possiamo di fare a meno di pensare a quante donne vivano in situazioni di sottomissione e sofferenza.
Oggi io mi definisco Scrittrice perché posso dedicarmi a tempo pieno a questa grande passione che ho fin dai tempi delle medie.
Sono anche una scrittrice femminista perché, durante la frequenza dell’Università a Genova, ho iniziato a battermi per i diritti delle donne.
Infatti, sul profilo whatsapp mi definisco “Donna che scrive storie di donne” perché i miei personaggi sono essenzialmente femminili, sia occidentali che orientali (India).
Come sosteneva Alessandro Manzoni, l’opera letteraria deve avere il vero per soggetto, l’utile per scopo, l’interessante per mezzo.
Sappiamo, appunto, che ogni tre giorni viene uccisa una donna, senza contare le torture, le botte, le privazioni, le umiliazioni di molte altre. Allora, cercare di sensibilizzare, di far riflettere e di aprire le menti di maschi e femmine sul tema femminile dovrebbe essere un obiettivo primario per tutti e, in particolare, per una scrittrice (utile per scopo).
Il racconto che leggerò in questa occasione, “Solo una donna”, è ambientato su un altro Pianeta e chissà se là le donne avranno ottenuto i loro diritti!
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