Vitaliano Trevisan al Festival letterario FOGLIAMI: ironia sulla vita notturna di Vicenza di Giuseppe Bonan

A Villa Albrizzi Marini di San Zenone degli Ezzelini (TV), all'interno della serata di mercoledì 25 settembre e del Festival letterario denominato "Fogliami", tenutosi in loco (per la precisione nella tenuta delle scuderie della villa in questione), lo scrittore, sceneggiatore, attore e drammaturgo Vitaliano Trevisan ha tenuto la lettura di un proprio testo (parte di qualcosa di più corposo in lavorazione) che descrive con ironia ma più che altro con sarcasmo certi aspetti della vita notturna (e non solo) che si respira nei dintorni più prossimi della città di Vicenza. Questi aspetti appaiono diversi a seconda che le strade si dirigano verso uno o altri capoluoghi di provincia veneta. I territori per così dire sono delimitati dalla nazionalità delle donne di strada che occupano queste o quelle strade, per l'appunto. L'appellativo per definirle, tali donne, è interessante come venga attribuito facilmente da alcuni soggetti ad altri soggetti femminili in realtà non "degni" di essere considerati tali.
Il tono con il quale Vitaliano espone la lettura è a tratti velato d'ironia e a tratti denota la consapevolezza di una realtà che non si può negare né contestare. Così è. Quindi si assiste a una serie di affermazioni che rivelano realtà quotidiane rappresentative di situazioni comuni a un numero imprecisato di famiglie,. Qui quindi mi si permetta di citare un passo che lo stesso Trevisan ha condiviso attraverso un social network il giorno stesso dell evento in questione:
"la situazione si fa drammatica: i bravi cittadini, e soprattutto le brave cittadine, si lamentano: nei parchi e lungo le strade non hanno fatto a tempo a sparire le siringhe che sono arrivati i preservativi, e non si sa cosa sia peggio; la notte è tutto un via vai; dopo una certa ora c’è il coprifuoco eccetera. Inutile dire che, da qualche parte, tutti quei clienti dovevano pur venire (moto da luogo); e, visto il numero, e sapendo che nessuno, di norma, va a puttane dove mangia, si presume che, in molti casi, di altri non si tratti che degli stessi bravi cittadini, in trasferta, le cui mogli, a casa, si lamentano a causa di altri bravi cittadini in trasferta, le cui mogli, a casa, eccetera – di nuovo Escher! Ma se non si vuole che tutto crolli, una sana ipocrisia, magari travestita da ingenuità, è necessaria.
Black Tulip, Cruising - in progress"
Dalla lettura si denota la notevole capacità espressiva di Trevisan, che seppur con tono pacato e suppergiù uniforme, dà il giusto peso alle parole, esaltandone il significato e rendendole degne dell'attenzione che meritano.
Al termine dell esposizione del testo un ragazzo del pubblico chiede quanto ci sia in esso di autobiografico. E Vitaliano sorride, poi risponde, riponendo i fogli del testo nella sua borsa: "Ho poca fantasia." E poi, aggiunge: "Quando si scrive è facile che realtà e fantasia si mescolino." Quindi, precisa: "... realtà e immaginazione."
"Quando lo leggeremo?" Chiede un altro signore dal pubblico. Trevisan rivela che dovrà consegnare il testo completo a febbraio e che spera di farcela, poi aggiunge: "È difficile scrivere..."

Giuseppe Bonan 

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