NOSTALGICO GENNAIO di Annalena Cimino
Concorso nazionale “Talenti Vesuviani” a San Giorgio a Cremano, premiata la caprese Annalena Cimino
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Nella meravigliosa biblioteca Villa Bruno a San Giorgio a Cremano si è svolta la cerimonia di premiazione della diciottesima edizione del concorso nazionale di poesia e narrativa “Talenti Vesuviani”.
La lirica “Nostalgico gennaio” di Annalena Cimino di Capri è stata premiata al secondo posto nella sezione in lingua italiana a tema libero con questa motivazione: “Nostalgico gennaio è una poesia che scava nelle pieghe dell’anima, rivelando con delicatezza la malinconia e la riflessione personale. Le parole, scelte con cura, creano un’atmosfera intima e profonda, invitando il lettore ad esplorare i propri sentimenti nascosti”.
L’evento si distingue per la sua forza culturale e il messaggio sociale che lo accompagna. Con il tema della legalità come filo conduttore, il premio “Talenti Vesuviani” si conferma un appuntamento di grande rilievo nel panorama culturale nazionale. Ideato da Vincenzo Russo, questa manifestazione continua ad attrarre una vasta partecipazione non solo dall’Italia, ma anche dall’estero, coinvolgendo italiani residenti oltre confine e cittadini stranieri naturalizzati.
Tra i presenti alla cerimonia, oltre al presidente Russo, Marianna Scagliola, scrittrice e giornalista che ha moderato l’evento, Claudio Salvia, funzionario della Prefettura di Napoli e caprese di origine figlio di Giuseppe Salvia vittima della camorra, la giornalista televisiva Lorenza Licenziati e tanti altri.
Ringraziando tutti coloro che si sono complimentati in vari modi con un messaggio, una telefonata o personalmente per il risultato ottenuto da "Nostalgico gennaio" alla Premiazione del Concorso Talenti Vesuviani e che mi hanno chiesto di poter leggere il testo, lo pubblico di seguito.
Nostalgico gennaio
Avevo gli occhi del vento nelle sere di burrasca,
raccontando storie di anziani marinai
dai volti rugosi bruciati dal sole.
Dai profondi abissi mi raggiungeva
il misterioso canto delle sirene,
sembrava cantassero una ninna nanna
tra coralli e stelle marine.
Il profumo intenso delle alghe e salsedine
invadeva il mio corpo gelato.
Avrei desiderato volare lontano verso l’orizzonte,
osservare una vela solitaria tra i flutti,
cercando nuova luce in una notte orfana di stelle.
Bagliori di fuoco accendevano la mente,
tornavo al giardino della casa dei fiori,
al profumo di mirto e rosmarino,
all’odore di legno bruciato nel camino.
Tra le ante socchiuse del mio cuore stanco
rivedevo le assenze in un mondo distratto
senza colori né suoni nascosti nelle pieghe del tempo.
Ammiravo le chiome chine dei pini
e l’eleganza del calicanto in fiore,
avanzava impavido uno strano inverno.
Il mio respiro fioco resisteva fino a scomparire e…
Come esule mi circondava il vuoto,
l’illusione di esistere,
l’essenza delle rose m’accarezzava delicatamente
trascinandomi nel sogno d’un’eterna primavera.
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