LUCREZIA BORGIA DUCHESSA DI FERRARA di Antonio De Cristofaro
Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara.
di Antonio De Cristofaro
Edito dalla casa editrice Letteratura Alternativa
Edizioni
Quarta di copertina
Lucrezia
Borgia, nobildonna affascinante e misteriosa di origini spagnole, nacque a
Subiaco il 18 aprile 1480 e morì a Ferrara il 24
giugno 1519. Figlia terzogenita di papa Alessandro VI e di Vannozza Cattanei,
sin dalla giovinezza dovette piegarsi alle ambizioni politiche del padre
Alessandro VI, che la diede in sposa, a solo undici anni, ad un ricco e potente
signore conosciuto con il nome di Giovanni Sforza. Dopo il suo primo divorzio,
suo fratello Cesare Borgia la costrinse a sposare Alfonso d’Aragona, figlio
illegittimo di Alfonso II di Napoli. In seguito i Borgia fecero alleanza con il
partito filofrancese e il famigerato Cesare Borgia ordinò di eliminare il
marito della sorella dalla scena politica. Dopo un breve lutto, Lucrezia
approdò alle terze nozze combinate con Alfonso I D’Este, primogenito del
potente duca Ercole I di Ferrara.
Alla
corte ferrarese Lucrezia conquistò l’affetto e il benestare della nuova
famiglia grazie alla sua bellezza e alla sua intelligenza. Durante i periodi di
assenza del coniuge, prese in mano la conduzione politica ed amministrativa del
grande ducato ferrarese, riuscendo a conquistare l’affetto dei suoi
concittadini. Ebbe otto figli e un figlio illegittimo e numerose storie amorose
che la resero una dei più grandi misteri del Rinascimento italiano.
Fu anche una grande diplomatica e una vera mecenate, dal momento che accolse a
corte grandi letterati, artisti, poeti e umanisti come Ludovico Ariosto, Pietro
Bembo, Gian Giorgio Trissino e Ercole Strozzi.
Dopo
le varie ed inattese sventure che colpirono il Ducato dal 1512, Lucrezia iniziò
un nuovo cammino spirituale, lasciò la vita mondana ed indossò il cilicio, e in
seguito si iscrisse al Terz’ordine francescano e fondò il Monte di Pietà per
soccorrere i poveri. Morì a solo trentanove anni a causa di un infelice parto.
La
storia della donna, che da alcuni era considerata castellana avvelenatrice e
senza scrupoli e per altri incarnava l’immagine della perfetta castellana rinascimentale,
viene raccontata abilmente e in maniera scorrevole dall’autore Antonio
De Cristofaro, che ci presenta le vicende personali della vita
quotidiana di Lucrezia Borgia alla corte estense. Le gioie e le delusioni della
protagonista si intrecciano in modo avvincente con continui richiami al
doloroso passato che danno uno spaccato della società rinascimentale
nell’Italia della fine del XV secolo e dell’inizio del XVI secolo.
HAFEZ HAIDAR
Recensione:
Un
libro molto interessante per l’ampio respiro storico. Mi sono sentita catapultata
nelle vicende e nelle vicissitudini del tempo che l’autore con certosina
precisione sa snodare rendendo ogni descrizione viva e incisiva. Un capolavoro
il viaggio di Lucrezia da Roma a Ferrara per andare sposa ad Alfonso, con la
descrizione dei vestiti scelti per ogni occasione, tutti capaci di rendere la
bellezza fisica della protagonista esaltando il prorompente e florido seno, il
colore incarnato della pelle, gli occhi espressivi, nonché i capelli biondo
oro. La presentazione delle ricche e pregiate gualdrappe, della portantina a
due posti di fabbricazione francese, lo spiegamento degli uomini a cavallo
mandati dal duca Ercole e del nutrito e selezionato personale al seguito. Tutto
il rituale scelto per omaggiare la giovane donna, fra il clangore delle armi
che sparano a festa e la calca della folla ad ogni passaggio; l’ampia disamina
sul pregio e la provenienza delle stoffe, delle vivande, del vasellame; la
ricchezza dei dialoghi che evidenziano il modo di porsi degli interlocutori a
seconda del ruolo. Tutto ciò rende il libro particolare, che si fa leggere a
tratti con stupore e ci incanta per il personaggio di Lucrezia, spogliata del
peso dei pregiudizi, degli stereotipi e delle stimmate di facile condanna
morale. Ella è sicuramente vittima del
suo rango, nonché di scelte fatte dal padre e dal fratello Cesare, ma ha una
sua personalità: forte, consapevole e combattente quando persegue i progetti in
cui crede, affronta le difficoltà che le si parano davanti e le paga sulla
propria pelle. Riesce, però, sempre a farsi apprezzare e amare, perché forte è
l’anelito all'amore coniugato in tutte le sue forme. Sorprendente l’ultima
parte della sua vita, spesa fra gli impegni derivanti dalla sua posizione, che
sa affrontare in modo equilibrato e teso alla giustizia, permeata di un
sentimento vivo con cui si apre alla misericordia di Dio, che dona pace al
cuore.
Lucrezia
Borgia, Duchess of Ferrara.
By
Antonio De Cristofaro
Published by the publishing
house Literature Alternative Editions
A
very interesting book for its broad historical scope. I felt catapulted into the
vicissitudes of time that the author knows how to articulate with painstaking
precision, making every description alive and incisive. A masterpiece
Lucrezia's journey from Rome to Ferrara to marry Alfonso, with the description
of the clothes chosen for each occasion, all capable of rendering the physical
beauty of the protagonist exalting the irrepressible and florid breast, the
incarnated color of the skin, the eyes expressive as well as golden blond hair.
The presentation of the rich and valuable Gualdrappa, of the French-made
two-seat sedan chair, the deployment of the men on horseback sent by the Duke
Ercole and of the large and selected staff in tow. All the ritual chosen to pay
homage to the young woman, amid the clash of weapons fired at the party and the
throng of the crowd at every step; the wide examination of the value and the
origin of the fabrics, of the dishes, of the pottery; the richness of the
dialogues that highlight the way in which interlocutors stand according to
their role. All this makes the particular book, which is sometimes read with
astonishment and enchants us for the character of Lucrezia, stripped of the
weight of prejudices, stereotypes and stigmata of easy moral condemnation. She
is certainly a victim of her rank, as well as of choices made by her father and
brother Cesare, but she has a personality of her own: strong, conscious and
fighting when she pursues the projects she believes in, she faces the
difficulties that confront her and pays her on own skin. She manages, however,
always to be appreciated and loved, because the yearning for love is conjugated
in all its forms. Surprising the last part of his life, spent among the
commitments deriving from his position, which she knows how to face in a
balanced and tended way to justice, permeated with a living feeling with which she
opens herself to the mercy of God, which gives peace to the heart.
Pasqualina Di
Blasio
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