CONCLUSO IL CORSO LEGGERE LA LETTERATURA CLASSICA PER DIVERTIMENTO


Avendo riscontrato tante difficoltà, ho creduto di sospendere il corso dopo UN SOLO INCONTRO.
Ho inviato all'Assessore alla Cultura del Comune di Quiliano la lettera che segue. 
In seguito, però, l'Assessore mi ha telefonato e abbiamo chiarito alcuni punti. Di questo sono riconoscente all'Assessore.

Gent.ma Assessora Ottonello,
dato che lei non mi conosce, mi sembra il caso, a questo punto, di fare qualche utile precisazione. 
Ho iniziato il corso in data 5 novembre perché la dott.ssa Giacobbe (Presidente Auser provinciale) mi aveva detto che vi eravate accordate, però, di mandare ancora una comunicazione di inizio e così ho fatto. 
Effettivamente, non avevo ricevuto alcuna risposta alla mia mail, ma avevo pensato che, frequentemente, le persone importanti non rispondono alle persone comuni e non mi ero preoccupata. 
Invece, avevo sbagliato! In data 12 novembre, anche se dopo l'inizio del corso, lei mi aveva risposto. Malauguratamente, la sua mail è andata nella posta indesiderata e l'ho vista casualmente solo in data 18 novembre. 
Sono rimasta molto colpita dalle parole "Ho saputo che lei ha già iniziato l'attività in biblioteca anche se non le avevamo dato il via libera" e le assicuro che, in tutta la vita, non sono mai andata in casa d'altri, se i padroni non mi volevano. La Biblioteca civica di Quiliano è casa vostra e io, certamente, non ci andrò più. 
Naturalmente, sono molto dispiaciuta di questo ma, alle volte, bisogna accettare anche il dispiacere. 
Io non sono un'anziana classica che cerca un modo di passare il tempo o il famoso invecchiamento attivo. Quando sono andata in pensione, ho creduto fosse mio dovere, per i valori nei quali credo, prestare qualche ora di volontariato. Ho pensato, allora, che, ad esempio, dare da mangiare ai ricoverati in ospedale (attività della quale ho potuto beneficiare molti anni fa da degente e che, quindi, apprezzo moltissimo) possono farlo un po' tutti. Io avevo, invece, delle competenze che non tutti hanno. Per questo, quando la cara Ileana Scarrone (ex Presidente Auser provinciale, ora Presidente Auser Liguria) mi aveva proposto un corso di lettura e scrittura creativa per anziani, ho accettato tanto volentieri. Ho abbandonato i corsi dell'UniSavona che tenevo prima e ho iniziato a Savona, in via Giacchero, e, poi, nel 2013, presso il Centro Auser Malacrida di Quiliano. Consapevole di parlare a persone che non avevano una particolare cultura, ho cercato di essere pratica, semplice, divertente. Loro, però, sia la dirigenza che l'utenza, non ne volevano sapere di me. Anche solo il fatto che gli facessi aprire lo schermo per proiettare persino vignette da far ridere, era fonte di malanimo. Ho continuato, comunque, per più di un anno, non ho sospeso neppure durante l'estate (periodo molto più favorevole perché potevo isolarmi fuori, in un angolo, con un paio di sedie per non sentire le urla dei giocatori di carte). Le persone interessate, infine, erano solo tre e la successiva Presidente Auser si era accordata perché io continuassi il corso in Biblioteca. Là abbiamo pensato a Dante e Manzoni, non prima. Dato che, in Biblioteca, stavamo in una cameretta con la porta chiusa, non penso di aver dato disturbo a nessuno. Il corso è stato, inoltre, sempre aperto a tutti, la Bibliotecaria ha più volte mandato la notizia al suo indirizzario. Per un paio di incontri è venuta una signora da Valleggia ma doveva accompagnarla la figlia e, infine, non s'è più vista. 
Dato che avevo fatto un corso anche a Savona, ho ritenuto, da subito, di mettere insieme tutti a Quiliano e ho portato con me in auto quattro signore che mi seguivano a Savona. Il contrario non si può fare perché dovrei io andare a Quiliano, prendere le signore, portarle a Savona, poi tornare a riportarle a Quiliano e tornare a Savona, dove abito. Mi sembra un po' troppo, anche per me. 
Come detto, io non sono un'anziana che non sa  come combattere la solitudine e la noia. Prima di tutto, sono molto impegnata con il negozio di mio marito (non per avidità ma perché tutti i negozi a Savona, e non solo a Savona, rischiano la chiusura e bisogna impegnarsi molto di più). Poi, sono stata, fino a pochi mesi fa, molto assorbita da alcuni studi dell'Università di Padova sul fine vita. Senza contare che io scrivo a tempo perso su alcuni giornali virtuali e, per diletto, racconti e romanzi. Quindi, devo fare molto sacrificio per praticare le attività nelle quali credo per passione e per coscienza, tra cui questi incontri. 
Infine, io non ho guadagnato nulla da queste cose: non ho mai voluto rimborso spese perché, moralmente, non mi sento di togliere qualcosa agli anziani che hanno più bisogno di me. Anzi, ci metto la benzina di tasca mia, anche se le signore, alla fine della lezione mi offrivano, a turno, un caffè ginseng presso il bar del Palasport. È una questione morale familiare: pure mio marito, che è stato per 13 anni presidente della Comunità dei Musulmani della Liguria non ha mai visto un euro di rimborso spese. Infine, non cerco incarichi, visibilità o carriere di qualsiasi tipo. Se lei mette il mio nome su un motore di ricerca, vedrà che un po' di visibilità ce l'ho già. 
In tanti anni di varie attività, tutte gratuite, neppure è mai successo che qualcuno, almeno per simpatia, fosse diventato cliente del negozio. Neanche quello, anche se il negozio è meraviglioso e immensamente conveniente. 
Dunque, sono completamente libera. 
Le signore di Quiliano, che sono persone di grandi qualità, erano contente che io avessi ripreso il corso (come potrà leggere qui http://www.senzafine.info/2019/11/inizio-corso-leggere-la-letteratura.html). Ora ho già parlato loro e ho detto che, dopo due mesi di attesa per poter andare per due ore, due volte al mese, a sedermi in biblioteca, e ancora essere oggetto di perplessità, per me era davvero troppo. 
Rimane il problema del libro che stiamo facendo con i loro lavori. Più di un anno fa, quando mi era stata proposta la pubblicazione da Auser, le signore erano state entusiaste. Quando non è stato più possibile contare su Auser, ho pensato che saremmo andate avanti lo stesso e che l'avrei pagato io, anche perché, se ci si rivolge a Internet, si tratta di una cifra irrisoria, un paio di centinaia di euro per fare molte copie. Le signore, anche ora, però, non vogliono rinunciare alla gioia di vedersi con il loro nome sulle pagine stampate e, quindi, ognuno si pagherà le sue copie. "L'ho già detto a tutti, che avrò un libro!" mi ha spiegato una di loro. Anche per me, la testimonianza di tanti anni di lavoro, originale e creativo, è qualcosa che lascio come senso della mia vita. Quindi, con le signore ci vedremo, a titolo personale, in qualche bar, quando sarà necessario, per concludere tutto. 
Gentile Assessora, la ringrazio molto della sua disponibilità a incontrarmi. Anch'io la vedrei molto volentieri. Se le capitasse di passare da via Pia, a Savona, venga da Kingposh, a fianco del tabacchino. Sarò lieta di offrirle un caffè, anche se non buonissimo come quello del bar di Quiliano. 

Commenti

  1. Spero tanto che l'Assessore appiani la strada. Tutto crolla, si sbriciola, si consuma e se ne va via così. Che almeno la cultura continui a costruire la sua strada. Di cultura abbiamo bisogno tutti, da giovani e da vecchi. Tu, Renata, hai dedicato la tua vita lavorativa a dare cultura ai giovani. Adesso pensi ai vecchi. E' una lunga strada, quella della cultura, va MANUTENUTA (come qualunque STRADA), sempre.
    Angela Fabbri da Ferrara (Emilia Romagna)

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