La ciotola di latte e l’osso rinsecchito di Angela Fabbri

Sento dire da un extracomunitario in tv che in Italia gli animali sono trattati meglio degli esseri umani. E che questo non è giusto. E non dovrebbe essere così.

Non entro nel merito del giusto o dell’ingiusto e del dovrebbe o non dovrebbe essere così.

Ci sono certo persone molto molto ricche che allevano i loro animali come figli, li vestono come tali e li ingioiellano perfino. Come negarlo? C’è un vero mercato su questo.

Ma non bisogna perdere il senso delle proporzioni.

Se un vecchietto o una vecchietta accoglie un gattino o un cagnolino, insomma si prende cura di un animalino e divide con lui il suo cibo, il suo tetto, la sua pensione e i due si fanno reciproca compagnia e si scambiano così solo del bene. E questa vecchietta o questo vecchietto fanno il bene che RIESCONO a fare, visto che non tutti hanno forze fisiche sufficienti per occuparsi dei bisogni di creature così esigenti e così fragili come gli esseri umani…

Noi esseri umani siamo abituati a valutare, a giudicare, a disprezzare fino a pretendere  perfino quella ciotola di latte o quell’osso rinsecchito che sono la gioia di un cagnetto o un micio.

Non per avere il latte o l’osso, solo per toglierli a chi li riceve.

E perché? Perché siamo ipocriti: la ciotola di latte e l’osso rinsecchito, lo sappiamo molto bene, erano conditi con AMORE.

E’ QUELL’AMORE che vogliamo, sempre, con tutte le nostre forze. Quell’amore che se ci viene a mancare ci fa sentir mancare.

Oh! guardiamoci in faccia! E se lo specchio non c’è guardiamoci nella faccia di un altro, che è lo stesso.
Spero che le vecchie persone continuino sulla strada intrapresa per continuare a vivere.

E’ una strada che nessuno può insegnare a nessuno.

Angela Fabbri

(Ferrara, notte fra 9 e 10 settembre 2018)

Commenti

  1. Un bel discorso filosofico e filantropico. Condivido pienamente-
    Danila

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