ALTRI CIELI, ALTRI MONDI di Angela Fabbri
Altri cieli, altri mondi
Un tempo
conoscevo un piccolo mondo
circondato da campagne
seminato di alberi.
Ho percorso nuove strade
e visto altri mondi
altri cieli
meravigliosi
neri
e bucati di stelle
su cui si alzavano
le cupole di una grande chiesa
straniera
e una falce scintillante
attraversava il cielo
come nelle Mille e una Notte
In quei tempi nuovi
non mi chiedevo se Dio esiste,
perché esisteva l'uomo.
Esistevo io.
Non sono stata felice
duraturamente
voglio dire.
Perché invece ho vissuto
i momenti più belli della mia vita.
Poi i cieli si sono rimescolati ancora.
Le colline e il faro
si sono sfocati.
E le facce e i discorsi
hanno perso individualità.
Così ho perduto
le nuove strade
e i mondi sono invecchiati
e ho provato
l'irresistibile voglia di tornare a casa.
conoscevo un piccolo mondo
circondato da campagne
seminato di alberi.
Ho percorso nuove strade
e visto altri mondi
altri cieli
meravigliosi
neri
e bucati di stelle
su cui si alzavano
le cupole di una grande chiesa
straniera
e una falce scintillante
attraversava il cielo
come nelle Mille e una Notte
In quei tempi nuovi
non mi chiedevo se Dio esiste,
perché esisteva l'uomo.
Esistevo io.
Non sono stata felice
duraturamente
voglio dire.
Perché invece ho vissuto
i momenti più belli della mia vita.
Poi i cieli si sono rimescolati ancora.
Le colline e il faro
si sono sfocati.
E le facce e i discorsi
hanno perso individualità.
Così ho perduto
le nuove strade
e i mondi sono invecchiati
e ho provato
l'irresistibile voglia di tornare a casa.
Angela Fabbri (dal Calendario Helicon 2009)
Torino, giugno 1979
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