LA SPAL IN SERIE A di Angela Fabbri, Ferrara
Oggi,
dopo quasi mezzo secolo, la SPAL è tornata in Serie A.
L’ho gridato a mio papà Bruno (classe 1917). Lui non c’è
più da molto tempo, ma ci ha giocato da ragazzo (finché non si prese la
polmonite) e guadagnava allora le famose 1000 lire al mese.
Sono felice. Per la mia città, per la squadra, per
mio padre e anche per me che mi piaceva giocare a calcio con un pallone vero
fra le zampe.
A vent’anni, durante l’università, mi scelsero per
un ‘provino’ quelli della DALL’OCA, che aveva una squadra femminile. DALL’OCA era un nome commerciale importante,
ma abbinato a una squadra di donne mi suonava piuttosto beffardo. Di peggio ci sarebbe stato solo se lo sponsor
si fosse chiamato GALLINA o DELLE GALLINE…
Mi provarono in attacco. Non so con quale risultato.
Mi provarono in difesa. E qui, armata di un coraggio
fuori misura, caricai la centravanti avversaria (che era appunto 2 volte me)
per impedirle l’accesso alla porta.
Mi trovai scaricata alle sue spalle, lunga distesa
come una rana spiaccicata per terra.
Per anni mi son chiesta come ciò aveva potuto
accadere e l’ho saputo solo recentemente da un giocatore << Sai, lei si è
chinata, e ti ha lasciato passare sopra con tutto il tuo slancio… >>
Fatto sta che non ne volli più sapere di strapazzare
la mia preziosa testa a quel modo.
L’allenatore venne a casa a parlare con mio padre,
dicendo che mi voleva in squadra, che ero brava…
Ma, prima che lo facesse entrare, dissi a mio padre
di salvarmi, che non volevo più saperne di calcio e corsi a rifugiarmi in
camera.
(Angela Fabbri, Ferrara notte fra 12 e 13 maggio
2017)
I più grandi complimenti alla SPAL!
Bellissimo questo racconto ! Mi dispiace molto per papà Bruno che adesso avrebbe 100 anni e magari potrebbe ancora esultare per il ritorno in serie A della Spal . Ciao, Chiara .
RispondiEliminaQuesto racconto adesso è immerso nell'etere, spero che mio padre prima o poi riesca ad acciuffarlo. Ciao, Angela
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