NEL CUORE DELL'AFRICA di Renata Rusca Zargar
Si è tenuta martedì 1
settembre, presso i locali all’aperto a fianco della Chiesa di San Pietro, in via Untoria a Savona, la
riunione dei soci dell’Associazione Savona nel Cuore dell’Africa (ASCA), in
ritardo di ben cinque mesi a causa del Covid. Nell’incontro, comunque, sono
state rispettate tutte le regole di distanziamento e di utilizzo delle
mascherine.
Essenzialmente, dopo aver
spiegato il bilancio e le modifiche allo statuto, si è parlato dei Progetti che
l’Associazione segue da anni.
Ogni società umana ha due
bisogni fondamentali: la sanità che garantisca la salute e la prevenzione e
lotta alle malattie, e la scuola che, predisponendo l’individuo al metodo
culturale e formativo, gli permetta, poi, di avere un lavoro e sviluppare la
sua identità e dignità. Senza il soddisfacimento di uno dei due bisogni,
l’altro è inutile.
In Africa, come in moltissime
altre parti del mondo, la sanità è a pagamento, il che significa che si cura solo
chi può pagare. Non tutti, poi, possono andare a scuola perché, molto spesso, i
bambini lavorano fin da piccoli, inoltre, non ci sono abbastanza scuole né insegnanti.
Savona nel Cuore dell’Africa
agisce in questi due campi, preparando
prima di tutto il personale locale, sia sanitario che educativo, e fornendo
mezzi e materiali.
È, appunto, in via di
realizzazione una sala operatoria in un ospedale del Camerun.
(I Progetti sanitari sono
visibili al link http://savonanelcuoredellafrica.org/progetti-sanitari/, mentre i progetti sociali, come l’installazione di
pannelli fotovoltaici per l’energia necessaria a raggiungere nel sottosuolo e purificare l’acqua o poter usufruire di una
sala multimediale sono al link http://savonanelcuoredellafrica.org/progetti-social/).
Per dieci anni, ad esempio, ASCA
ha fornito sostegno agli orfani del Ruanda perché potessero completare gli
studi. Infatti, quegli studenti, ormai, sono diplomati e laureati (Progetti
formativi al link http://savonanelcuoredellafrica.org/progetti-formativi/).
Non si tratta, dunque, di
fare della semplice beneficenza ma di mettere le persone in grado di lavorare
da sole, educando, a loro volta, altri professionisti.
I progetti formativi, però,
non sono solo destinati all’Africa ma anche all’Italia. Sotto la guida di
Patrizia Cattaneo, responsabile del
Dipartimento Scuola-Formazione, si concordano Progetti per la conoscenza
dell’Africa e si incontrano gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.
Tutti, nell’Associazione, sono speranzosi che, a breve, potranno tornare nelle
classi per dare il loro contributo alla crescita di futuri uomini e donne
consapevoli.
Non bisogna pensare, infine, che l’Associazione si
rivolga solo ai savonesi perché si rivolge a chiunque, in ogni parte d’Italia,
possa fornire aiuti e supporto di qualsiasi tipo.
L’Africa è un continente
meraviglioso, ricchissimo di ogni ben di Dio.
Di questo si erano accorti molto
presto gli Europei che avevano iniziato a depredarla dei giovani migliori, più
sani e più forti, vendendoli come schiavi nelle Americhe e assestando un colpo
mortale allo sviluppo storico dei vari paesi.
Ma non è bastato. Sono stati
scoperti in Africa minerali preziosi che non hanno dato ricchezza agli Africani,
sfruttati fin da bambini a sangue nelle miniere, bensì alle grandi Compagnie
straniere.
Il colpo di grazia l’hanno piazzato,
poi, le multinazionali che gestiscono i prodotti agricoli come la frutta e il
cacao, ad esempio, affamando i contadini che li producono e pagandoli meno del
necessario per sopravvivere.
E non voglio ricordare i bambini
soldato, il traffico di organi…
Quello che fanno le Associazioni
di volontariato è solo una goccia nel mare ma se tutti mettessero la loro
gocciolina, lentamente, questo grande serbatoio di ricchezze si metterebbe in moto.
Invece, l’Europa continua a
sostenere dittatori assassini del loro stesso popolo, continua a fomentare
guerre utili solo per impadronirsi di petrolio, diamanti, coltan e quant’altro.
Senza contare che, in questo cospicuo mercato, ormai, è entrata a pieno titolo
anche la Cina.
Eppure, i media non ci spiegano
mai queste cose.
Solo ci informano a gran voce
degli sbarchi “illegali” dei “clandestini”, come se ci fosse oggi un modo
“legale” per venire dove si trova lo loro ricchezza depredata.
Non ci dicono mai che le
donne muoiono ancora di parto (1,9 milioni di famiglie perdono la donna durante
la gravidanza o il parto), che i bambini
muoiono di fame e di malattie, che loro sì non possono accedere ai vaccini (altro
che gli smorfiosi di qui che non ricordano le tragedie pre-vaccini!). Non ci illustrano
che ci sono stati 400000 morti per malaria lo scorso anno (https://www.clinicadelviaggiatore.com/malaria-covid19-giornata-malaria-2020/) o che, nel 2018, 1
bambino su 13 in Africa subsahariana è morto prima del suo quinto compleanno.
Non ci fanno mai vedere le popolazioni in fuga da flagelli climatici come
alluvioni e siccità ( http://www.vita.it/it/article/2019/11/08/flagello-clima-in-africa-52-milioni-di-persone-rischiano-la-morte-per-/153226/).
E noi che dobbiamo a loro
molta della nostra bella vita, che siamo “cristiani”, cosa facciamo?
Paghiamo miliardi per tenerli
nei campi di concentramento in Libia o in Turchia, oppure li facciamo affondare
nel mare.
Salvo, poi, tra cinquant’anni
dire che è stata un vergogna e, magari, organizzare tour per andare a vedere i
campi, i ghetti, le prigioni.
Così, il nostro quieto vivere
sarà salvo.
Mi piace concludere con la
lettera del Presidente ai soci.
Riflessioni del Presidente dottor Marco Anselmo |
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Non sottovaluto la fatica
di chi lavora nelle regioni più colpite, né il dolore di chi ha perso
qualcuno portato via da questa malattia. Rispetto fatica e dolore. |
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Eppure c’è qualcosa di così
stridente tra l’accento messo su queste morti, questa fatica e questo dolore
rispetto a tutte le altre morti, fatiche e dolori. |
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Le persone muoiono isolate,
senza i loro cari vicino. È uno degli
aspetti più terribili della malattia. Così come era terribile in Guinea, in
Sierra Leone, in Liberia, in Congo durante le epidemie di Ebola. Morivano
circondati da persone di cui a malapena riuscivano a vedere gli occhi
appannati dietro le mascherine, da persone che spesso parlavano una lingua
diversa. Quando entravano nel centro sapevano di avere meno del 30% di chance
di uscirne vivi. Erano bambini, madri, fratelli, sposi che si salutavano per
l’ultima volta all’ingresso del centro. |
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Si lavorava senza tregua,
senza un giorno libero, senza potersi abbracciare, senza neanche potersi
stringere la mano. |
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La gente muore perché le
terapie intensive non sono sufficienti. È doloroso. Ma la maggioranza degli abitanti
di questo mondo non avrà mai accesso ad una terapia intensiva. La maggioranza
degli abitanti del mondo non ha neanche accesso al medico di base. Anche
questo è doloroso. |
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La gente deve stare a casa,
deve limitare i movimenti. È duro.
Penso a quanta gente ho conosciuto che è stata rinchiusa in recinti per anni,
i ragazzi rinchiusi nei centri di detenzione libici, i rifugiati rinchiusi
nel loro chilometro quadrato da generazioni, gli abitanti di Gaza confinati
in una striscia. Penso che la maggioranza degli abitanti di questo mondo non
avrà mai un passaporto. Anche questo è duro. |
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Tutti sperano nell’arrivo
veloce di un vaccino. Arriverà. Ma non per tutti. Come non per tutti è il
vaccino del morbillo, la terapia per l’HIV, le chemioterapie
antitumorali. |
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La foto che mi sconvolge di
più di questa epidemia è quella dei senzatetto americani nel parcheggio.
Esprime la follia di una risposta alla paura più che ai bisogni. La paura di
questa parte ricca di mondo che pensava di poter dominare tutto e ora
qualcosa sfugge al suo controllo. E allora li fa stendere così, ognuno tra le
linee di un parcheggio. Che non si muovano. Che non ci infettino. |
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Sicuramente quest’epidemia
sarà una mazzata economica. Ma i ricchi continueranno ad essere i più ricchi
e i poveri continueranno ad essere i più poveri. |
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Dicono che quest’epidemia
cambierà le nostre vite. Lo spero. |
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Spero ci aiuti a vedere un
po’ più lontano. |
Nella foto: Patrizia Cattaneo alle scuole elementari
del Santuario (Savona)
https://www.controluce.it/notizie/nel-cuore-dellafrica/
http://www.liguria2000news.com/nel-cuore-dell%e2%80%99africa-di-renata-rusca-zargar.html
https://it.geosnews.com/p/it/liguria/sv/nel-cuore-dell-africa-di-renata-rusca-zargar_30719441
VEDI ANCHE:
https://www.senzafine.info/2020/02/savona-nel-cuore-dellafrica-alle-scuole.html
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