Antonella Colonna Vilasi: IL RUOLO DELL'INTELLIGENCE NELLA COSTRUZIONE DELLA PACE
Cosa sarà nel
futuro globalizzato e nell’era del cyberspazio dei Servizi informativi? Alcuni
sostengono che la Rete sia già uno dei maggiori teatri di guerra esistenti e c’è
chi parla di cyber intelligence affidandole il compito di sviluppare
competenze e capacità operative in grado di raccogliere, decodificare,
analizzare e disseminare i segnali provenienti della rete che potrebbero
rivelarsi di una minaccia (carattere difensivo), oppure di un vantaggio
tecnologico, economico o politico (offensivo) agli interessi nazionali.
Per essere
davvero funzionale, in un’era d’incertezza quale quella che stiamo vivendo,
l’intelligence deve essere in grado di sviluppare e sostenere una strategia per
gestire la conoscenza a livello globale, poiché allo stato attuale la conoscenza
e la copertura informativa costituiscono un’esigenza vitale per la sicurezza e
la prosperità di qualsiasi Paese.
L’Information Revolution ha reso disponibile una grandissima quantità d’informazioni in qualsiasi settore; informazioni che, nella maggior parte dei casi, sono pubbliche e pertanto completamente a disposizione di chiunque.
Sulla base di
queste constatazioni è possibile migliorare le funzionalità dei prodotti
d’intelligence e risparmiare, nel contempo, miliardi di euro/dollari ogni anno,
eliminando la classificazione eccessiva e la segretezza inutile.
Infatti,
l’eccessivo ricorso alla segretezza ha prodotto una lievitazione dei costi su
tre livelli di analisi: quello del sistema d’intelligence, quello politico e
quello funzionale.
In realtà
l’intelligence “segreta” non ha nessuna utilità pratica poichè limita i suoi
destinatari esclusivamente ad una minima parte della classe politica e, nella
migliore delle ipotesi, alle strutture militari ed alle forze dell’ordine,
tagliando fuori il mondo degli affari, il mondo accademico, i settori della
ricerca, i mezzi d’informazione ed anche il “comune” cittadino........
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