Far ri-nascere l’arte e gli artisti Davide Pagnoncelli è uno psicologo, psicoterapeuta con formazione in Teatroterapia e Arteterapia, parallelamente all’attività clinica, ha un’esperienza di vent’anni in ambito scolastico come responsabile di un originale Servizio Psicologico di sistema, dalla Primaria alla Secondaria di primo e secondo grado. Oltre a pubblicare, per addetti ai lavori, ricerche in ambito psicopedagogico e sociale su varie riviste scientifiche, la sua vasta esperienza lo ha portato a voler condividere con altri il frutto del suo lavoro e lo ha fatto con un libro dal titolo “Figli felici a scuola” e il sottotitolo, non meno significativo, “Come migliorare l’esperienza scolastica dei propri figli con l’aiuto di un Allargacervelli”, edito nell’aprile 2018. Intervista a Davide Pagnoncelli Cosa è l’arte per te? Andiamo al di là delle definizioni da vocabolario… Noi siamo quello che pensiamo (testa, conoscenza, ragionamento, argomentazione), ma siamo anche qu
ANNO XX | Numero 18 STORIACCE EDITORIALI Machine learning di SERGIO CALZONE E al termine del lungo pontile di legno un alba radiosa e rosa sembrava che anticipava la loro immensa felicità futura!!!!. FINE Dai, e uno sballo! Ci o messo tutto quello che sentivo dentro e ora e finito e sono ancora emozionato per una sperienza incredibile! Devo farlo leggere a Nini. Lei mi dirà “Pucci ma e magnifico! Pucci lo sapevo che eri un vero scrittore! O Pucci!” Mi dira’ cosi’ e io saro’ a mezzo metro da terra. Poi un editore e via! E i premi letterari! Grande! E mica mi e costato fatica. Mi mettevo li, scrivevo e tutto veniva facile, facile, perché ci mettevo quello che sentivo dentro. O forse l’o gia’ detto. Pero’ e vero: scrivere e solo questione di esprimere quello che senti dentro. Non serve altro.
LETTERA APERTA Il saper trasmettere le immagini è una funzione sciamanica, è la capacità di emettere forme pensiero rendendole visibili nella mente altrui. Questa è anche la capacità del poeta, dell’artista o di chiunque “rinunci” alla descrizione logico analitica attingendo direttamente all’inconscio. * Ed è perfettamente vero che lo Spirito non può essere descritto ma solo sperimentato e qui “appare” che il luogo, l’ambiente in cui si vive, non è diverso dal sé attraverso il quale viene sperimentato, od almeno così mi sembra. Permanendo in quello stato “naturale” in cui ogni differenza fra veggente e visto scompare. * Ed a questo punto che senso ha continuare a tentare di descrivere l’indefinibile (a causa della limitazione della mente)? Quel che “è” è pura e semplice coscienza, né persona né luogo, né uno né due … e nemmeno zero! * Lasciamo quindi da parte la metafisica onirica e parliamo veramente del “luogo” -della bioregione in cui ci troviamo. La “nostra” terra viene og
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