LA GUERRA A UNO SCAFFALE DI LIBRI USATI di Renata Rusca Zargar


A Savona, esiste un palazzo cinquecentesco, palazzo Della Rovere, che, con alterne fortune, è stato  utilizzato, nel tempo, per svariati uffici tra cui Tribunale, Questura, Agenzia delle Entrate, Poste ecc. Le facciate esterne, sempre nel tempo, sono state ristrutturate ma, dopo l’abbandono degli uffici, il cortile interno è stato chiuso e lasciato alle erbacce.

A un certo punto, però, la “Bella addormentata nel bosco” è stata baciata da un principe (?) fantasioso che, nel prevedere la riapertura del cortile che funge anche da passaggio tra due vie del centro storico, ha tinteggiato le pareti, per un’altezza di  due metri, e la storica pavimentazione in basoli, con il bitume nero. Al di sopra del bitume, si notano le facciate interne del palazzo in completo degrado.

Pazienza! I Della Rovere non sono più Papi e i tempi sono magri per tutti.

Bisogna aggiungere, però, che qualcuno, con uno spiccato senso dell’ironia, ha scritto in bianco sulla gettata di catrame: “You are moving towards the future” (Ti stai muovendo verso il futuro) e, per rendere il percorso ancora più delirante, ha tracciato il “Kissing  point” (Punto del bacio), che, forse, sarebbe il futuro, anche perché non se ne intravede un altro. Tutto rigorosamente in inglese in onore alla globalità. Non oso immaginare chi abbia il coraggio di baciarsi in mezzo a tanto imbarbarimento ma, si sa, l’amore è cieco.

In questo “paradiso” per il turista e per il savonese, c’era, però, una cosa buona. Uno scaffale, in un angolo sotto il porticato, dove si potevano lasciare e prendere libri usati da leggere. Lo trovavo un fatto molto positivo perché immaginavo che qualcuno potesse, facilmente, magari senza andare lontano, trovare un po’ di compagnia in un libro. Io, personalmente, vi ho depositato spesso volumi che non mi servivano più.

Negli ultimi mesi, però, lo scaffale è stato distrutto da persone che godono nel fare i dispetti agli altri. In seguito, qualcuno ne ha messo un altro più piccolo, ma anche quello è stato disintegrato.

Quando ci chiediamo come sia possibile che l’uomo continui a fare le guerre e prediliga il male, dobbiamo ricordare che, anche noi, nel nostro piccolo, siamo continuamente in guerra.

Nemmeno un innocuo scaffale di libri vecchi ci può sfuggire.






Commenti

  1. Sembra un sepolcro bianco e bitumato a strisce. Dove va a morire il pensiero. Dove si spegne.
    Lo scaffale dei libri che vecchi mai sono per chi non li ha letti? Un oggetto ormai incomprensibile.
    Ma cosa c'è rimasto poi di tanto importante da capire? che richieda l'uso dei libri?
    In Italia è da anni che si sta spegnendo l'educazione, che la scuola è rimasta tale solo per pochi irriducibili insegnanti che si motivano da soli per insegnare.
    E quando frulli fuori quei ragazzi e gli presenti il mondo, ovvio che si spaventano. Adesso avranno ore e ore in più per ascoltare la voce del nulla al cellulare. Aspettando cosa? L'ora di cena?
    Non è quello che vogliono. La voce del nulla non piace a nessuno.
    Angela Fabbri

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