"AIUTIAMOLI A CASA LORO" MA, INTANTO, FACCIAMO GUERRA ALLE ONG di Renata Rusca Zargar
Nei lunghi articoli di giornale e nelle ore e ore di trasmissioni televisive si
parla, continuamente, di presunte invasioni di migranti. Non si spiega quasi
mai, però, ai comuni cittadini, quale sia la situazione dei paesi da cui
provengono i migranti, quale sia il tipo di vita che fanno, le possibilità di
lavoro, i sistemi sanitari (che non ci sono), se gli vengono praticate le
vaccinazioni che, invece, a noi, negli ultimi tempi, è venuto in mente di
rifiutare.
Neppure ci si chiede come mai, se
l'Africa é il continente più ricco, la sua popolazione sia la più povera.
Chi gode le ricchezze africane?
Facciamo un esempio tra tantissimi:
nel Congo Brazzaville (ex colonia francese -!-, repubblica presidenziale
autoritaria), i ricavi delle risorse petrolifere vanno per il 97% alle
multinazionali straniere e per il 3% al paese (cioè al governo). Con lo
sfruttamento selvaggio di tale petrolio, hanno inquinato e distrutto
l'ecosistema marino e costiero, impedendo ai contadini e ai pescatori di
vivere.
Un altro esempio: le multinazionali
della frutta obbligano gli agricoltori a produrre quello che serve alle
multinazionali stesse abbandonando le colture di sussistenza. Quando il
prodotto richiesto è pronto, possono anche non ritirarlo più o offrire ai
coltivatori un prezzo che non copre neppure i costi. Tanto i contadini non si
possono ribellare e i loro governi sono partner degli occidentali che li foraggiano
ampiamente.
Quando io frequentavo le scuole
superiori dalle suore, mi spiegavano che la popolazione dell'Africa era molto
povera. Dopo diversi decenni, l'Africa é allo stesso punto.
Come mai non li abbiamo aiutati a
casa loro, magari, non depredandoli delle loro pietre preziose (facendo
lavorare bambini schiavi e portando altrove il valore), dei loro prodotti
agricoli, del loro petrolio o, magari, non andandovi a scaricare nascostamente
rifiuti tossici?
Aiutarli a casa loro sarebbe un
obiettivo giustissimo dato che abbiamo depauperato quel continente a cominciare
dalla manodopera giovane e forte che è stata venduta, dopo la scoperta
dell’America, come schiava.
Ma dove sono i piani europei per
farlo? Aiutarli a casa loro, non sarà, per caso, vendere loro armi o addestrare
le loro forze armate per migliorare i sistemi repressivi contro la povera
gente?
Perché a questi supposti piani di
aiuto, se esistono, non è stata data alcuna divulgazione e trasparenza?
Dunque, per eliminare gli scafisti
che scaraventano in mare dei canotti stipati di carne umana non c’è altro mezzo
che organizzare dei battelli di linea dove si paghi il biglietto. Potrebbe
esserci un numero mensile di partenze e ci costerebbero molto meno dei
salvataggi in mare (anche in termini delle migliaia di vite perse nel
Mediterraneo).
Chi attende il passaggio, potrebbe essere
ospitato in campi gestiti da associazioni umanitarie e non dai libici o da altri arabi che non sono mai andati a scuola di diritti umani.
Invece, si permette che gli scafisti
assassini guadagnino milioni sulla carne umana e l'unico sistema di contrasto che
si riesce a immaginare é la repressione dei poveri migranti!
Come tutti sappiamo, anche se facciamo finta di non sapere, chi arriva in Libia da altre parti dell’Africa, dopo un viaggio di terrore nel deserto, viene torturato, violentato (non ci si chiede come mai arrivino tante donne incinte o con bambini piccolissimi?), picchiato, gli si estorce tutto ciò che ha.
Come tutti sappiamo, anche se facciamo finta di non sapere, chi arriva in Libia da altre parti dell’Africa, dopo un viaggio di terrore nel deserto, viene torturato, violentato (non ci si chiede come mai arrivino tante donne incinte o con bambini piccolissimi?), picchiato, gli si estorce tutto ciò che ha.
Rimandare in Libia quelli che
riescono a uscirne, è lo stesso di quando spedivamo gli ebrei e gli oppositori politici
nei campi di sterminio di Hitler. Salvo, poi, avere la sfrontatezza di
affermare: "Italiani brava gente"!
In attesa di aiutarli a casa loro, comunque, per ora, non si è trovato di meglio che combattere le ONG che suppliscono alla vergogna degli stati “civili”. Non si è trovato di meglio che gettare il sospetto e il discredito su chi rischia, in 70 paesi del mondo, la propria vita perché crede nei valori dell'essere umano e nei diritti.
Il retro pensiero è molto chiaro. Tutti i politici, nessuno escluso, incuranti del danno a tutto il mondo umanitario, a corto di una qualsiasi visione di questo paese e del mondo, hanno capito che con i migranti si perdono le elezioni. Solleticando, senza neppure provare a formare dei cittadini più consapevoli, i peggiori istinti della gente, invece, si vince.
In attesa di aiutarli a casa loro, comunque, per ora, non si è trovato di meglio che combattere le ONG che suppliscono alla vergogna degli stati “civili”. Non si è trovato di meglio che gettare il sospetto e il discredito su chi rischia, in 70 paesi del mondo, la propria vita perché crede nei valori dell'essere umano e nei diritti.
Il retro pensiero è molto chiaro. Tutti i politici, nessuno escluso, incuranti del danno a tutto il mondo umanitario, a corto di una qualsiasi visione di questo paese e del mondo, hanno capito che con i migranti si perdono le elezioni. Solleticando, senza neppure provare a formare dei cittadini più consapevoli, i peggiori istinti della gente, invece, si vince.
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