TEMPUS FUGIT messaggio augurale di Enrico Parravicini
Tempus fugit
31
dicembre 1998 – 31 dicembre 2017. La consuetudine del mio messaggio
augurale di fine anno, iniziata quasi oziosamente in occasione della prima fase
di utilizzo dell’Euro, che sarebbe partita il 1° gennaio 1999, è giunta oggi
all’importante ed allora inimmaginabile traguardo della XX edizione. In questo
ventennio vi ho forse soffocato con i miei pensieri, riflessioni, follie, senza
preoccuparmi troppo di ciò che realmente stesse accadendo intorno a noi, nel
mondo che, volenti o nolenti, siamo condannati a condividere. Ho cercato di
farlo in assoluta libertà di espressione, seppur nella lusinga di non imporre
la mia visione della vita; forse non ci sono riuscito, perché, di fatto, ho
esportato tutto un bagaglio di elucubrazioni mentali, altrimenti destinate ad
un inevitabile oblio. Avete avuto la pazienza di sopportarmi e l’educazione per
mostrare anche di aver gradito. Grazie.
Ancora
una volta, però, tengo a precisare che, se qualcuno dei miei più recenti
lettori,si attende da questo messaggio spunti per una interazione su argomenti
di attualità, costume, politica, religione, programmi sociali o ideologici, è
meglio che non prosegua neppure nella lettura: si ascolti i messaggi augurali
di Mattarella, di Gentiloni, del Papa e troverà (forse) quello che cerca; qui
si parlerà d’altro.
Già,
ma devo ammettere che, mai come quest’anno, mi è risultato difficile trovare un
argomento che fosse per me stimolante, dal momento che tutto quello che è
accaduto intorno a me, intorno a noi, mi è risultato perfettamente
indifferente, tanto che, fino a ieri sera, ero intenzionato a procedere “a
braccio”, intitolando il messaggio: “Pensieri in libertà”. Poi la folgorazione,
giunta da uno spot radiofonico, che ha illuminato la mia mente, come quella di
San Paolo sulla via di Damasco: “Tex Willer compie 70 anni”. Ma non è
l’età anagrafica del celebre ranger, nato nel 1948 dalla fantasia di Giovanni
Luigi Bonelli e dalla matita di Aurelio Galleppini, a stupire, bensì il
rapporto che intercorre fra l’età presunta del personaggio nelle vicende della
saga e quella reale, scandita dalle settanta primavere della sua vita
editoriale. Tex Willer, pur con le inevitabili sfumature che la
rappresentazione grafica del personaggio ha subito nel corso degli anni per
mano dei disegnatori che si sono avvicendati a rappresentarlo, appare ancora
oggi libero da ogni vincolo temporale e la sua età presunta è ancora la
medesima di quella della sua prima avventura.
Questo
accade per tutti i personaggi appartenenti al regno della fantasia, sia
letteraria che cinematografica, quando divengono protagonisti di una saga
fortunata, che duri negli anni, mentre il personaggio resta immutabile,
fisicamente e caratterialmente, come se la crudele evoluzione del tempo, che
scorre inesorabilmente intorno a lui, riguardasse solamente gli altri. Una
sorta di Hightlander, che non corre neppure il rischio di incontrare i
suoi nemici fuori dalla terra consacrata.
Vediamo
qualche caso altrettanto evidente: Diabolik, il re del terrore, nato nel 1962
ad opera delle sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani, presentava, ai tempi
della sua prima apparizione, un aspetto fisico che poteva ricondursi ad una età
approssimativa di trent’anni; ipotizziamolo quindi nato nel 1932: oggi avrebbe
dunque 86 anni !!! A dispetto di una età anagrafica che gli dovrebbe porre non
poche limitazioni fisiche, il celebre ed inafferrabile criminale appare ancora
in splendida forma, tonico e muscoloso nella sua calzamaglia nera, mostrando
un’età virtuale che i disegnatori, con un minimo di doveroso pudore, ci
rappresentano al massimo come quella di un quarantenne; agile e
straordinariamente attivo, sfugge agli inseguimenti del suo acerrimo rivale,
l’eterno perdente ispettore Ginko, guidando a duecentocinquanta chilometri
orari la sua Jaguar E nera, vettura di cui ormai esistono ben pochi esemplari,
per lo più in mano a collezionisti del settore, ma che, nelle vicende della
saga, si mescola con improbabile anonimato fra le miriadi di altre automobili,
a cui i disegnatori hanno invece riservato l’ingrata sorte della
contemporaneità.
Un
altro personaggio appartenente al mondo dell’irreale, che pare non debba
invecchiare mai, è senz’altro James Bond. Secondo una scrupolosa ed
attendibile ricostruzione da parte dei filologi della saga bondiana, basata su
frammenti di frasi e riferimenti nei romanzi di Fleming e degli autori che ne
hanno continuato l’opera, l’agente dell’MI6 al servizio di Sua Maestà sarebbe
nato in Scozia nel 1924, da padre scozzese (Andrew Bond) e madre svizzera
(Monique Delacroix); all’epoca della sua prima avventura, narrata da Ian Fleming
in Casino Royale nel 1953, avrebbe avuto quindi 29 anni; ora ne avrebbe dunque
94 !!! Mentre gli scrittori che hanno ereditato dalla Fondazione Fleming
l’autorizzazione a proseguire l’opera del Maestro si sono saggiamente premuniti
dal pericolo dell’anacronismo, ambientando i loro recenti romanzi nei più
credibili anni ’60, il Bond cinematografico si è invece rifiutato di sottostare
alla tirannia del tempo, ostinandosi ad apparire un vivace quarantenne, pur
calato nella realtà storica, politica e tecnologica attuale.
Ma
tempus fugit. L’espressione, che deriva da un verso delle Georgiche di
Virgilio (Sed fugit interea fugit irreparabile tempus), è ripresa anche
da Lewis Carroll in Alice nel Paese delle Meraviglie, quando Bianconiglio
si affretta perché si accorge di essere in ritardo; ma dove sta correndo
Bianconiglio? Alla festa per il non compleanno del Cappellaio Matto.
Ecco il senso (o il non senso, se lo preferite) di tutto: il non compleanno.
Un non compleanno vuol dire un non procedere del tempo, una non età, una
non vecchiaia; vuol dire un Tex Willer che a 70 anni cavalca nella prateria e
spara con mira infallibile; vuol dire un Diabolik che a 86 anni può permettersi
il lusso di mostrarsi ancora nella sua attillatissima calzamaglia nera; vuol
dire un James Bond che a 94 anni combatte e vince ancora contro la SPECTRE e
seduce donne che potrebbero essere sue nipoti. Vuol dire un Faust che non
avrebbe più bisogno di alcun patto con Mefistofele per sopravvivere a se
stesso, ben oltre i 24 anni di conoscenza assoluta che il diavolo gli avrebbe
concesso, in cambio della sua anima.
E
sia. Si sta avvicinando la mezzanotte ed il consueto brindisi per festeggiare
l’anno nuovo. Vorrei che tutti i personaggi che abbiamo incontrato in questo
mio gioco di fantasia potessero essermi vicini per alzare il calice con me.
Brinderemmo insieme e, forse, mi metterebbero a parte del loro segreto. Chissà
…
Buon
anno, buon 2018
ep
XIX edizione.
RispondiEliminaBuon anno.
AF
Sono certa che il 2018 ci porterà qualcosa di bello 😉
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