RIFUGIATI

Conversazioni su frontiere, politica e diritti

Filippo Miraglia con Cinzia Gubbini, Edizioni Gruppo Abele, 2016, pagg. 112, euro 8,50; prefazione di Alessandro Leogrande e Luigi Manconi



  Per rendere l'idea definirei questo libro "un compendio di perle di saggezza". - " Quali? " mi chiederete. - " Innanzitutto il titolo. Denominare i migranti " rifugiati " capovolge il problema, cambia la prospettiva. Non ci sentiamo più in pericolo di fronte all'invasore ma in dovere di aiutare colui che, in pericolo di vita, si rifugia da noi. Poi "la voce fuori dal coro"  inaspettata e provvida: la denuncia coraggiosa delle false notizie diffuse dai mass media strumentalizzati dalla politic ; il ridimensionamento del problema che, dati alla mano, non è così incontrollabile; incontrollato, invece, lo è fin dall'inizio e ciò è la causa dei gravi disagi a cui noi e rifugiati siamo sottoposti e all'imperare incontrastato della criminalità maxi e mini.  Infine " la quiete dopo la tempesta" di leopardiana memoria, un " arcobaleno simbolo di pace quale ponte fra i popoli", l'ipotesi credibile di una possibile soluzione. Uno spiraglio di luce alla fine del tunnel" scaturisce qual acqua di fonte sorgiva evidente, logico, fattibile. Spento l'eco delle folle sgomente,  acquietati gli animi, aperte le menti e ispirate ad un nuovo Umanesimo si intravedono nuovi orizzonti. Sarebbe bastante prendere fiato, analizzare meglio le problematiche, riconoscere gli errori per correggerli. Potremmo riorganizzare l'accoglienza coordinando gli sforzi, prendendo esempio dalle altre nazioni rispetto alle quali, nella graduatoria di merito siamo fanalino di coda. Potremmo pianificare tenendo conto di necessità presenti e future in un'ottica di medio-lungo termine e finiremmo questa "storia infinita" con il fatidico "...e vissero felici e contenti"  delle favole di una volta. Per questo aspetto un ritorno alla tradizione sarebbe auspicabile per il bene comune nel rispetto delle regole del vivere civile e della natura. Leggendo "Rifugiati" Conversazioni su frontiere, politica e diritti di Filippo Miraglia edizioni Gruppo Abele, si può ricevere un input che rende ciò realizzabile poiché ridona speranza e acquieta gli  animi grazie all'indicazione di una via percorribile. Un solo dubbio, una strisciante perplessità : - Per quale ragione non se n'è mai sentito parlare nemmeno con un accenno, una menzione. Proporrei una rivolta pacifica dal basso. Facciamo un passaparola con un tam tam continuo e insistente, con i segnali di fumo, gli sbandieramenti in codice...  Il libro è maneggevole. Il suo contenuto é ben strutturato. Gli argomenti sono esposti in forma comprensibile. I contenuti sono ben correlati fra loro e completi di esempi e dati storici, sociologici e di geopolitica. Ci sono pertanto i presupposti e le ragioni per leggerlo e consigliarlo a parenti ed amici. È uno strumento per darci conoscenza è consapevolezza rendendoci così protagonisti e fautori della Storia del nostro bel Paese. Solo così facendo potremo stare al passo con i tempi e ben figurare al cospetto del mondo intero per garantire un futuro migliore ai nostri giovani.



Marina Zilio


Commenti

  1. Potremmo Potremmo Potremmo...
    Leggendo Leggendo Leggendo...
    Non basta fare, incontrare, dare una mano a chi viene da via?
    Tutti si è stranieri lontani da casa, lo sono stata anch'io, quando nel giugno 1977 (esattamente 40 anni fa) sono sbarcata dal treno a Torino per imparare un lavoro.
    Mi hanno accolto. Ho imparato il lavoro. Ho fatto l'informatico per 34 anni.
    Angela Fabbri

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