REFERENDUM

 Fin dal primo momento abbiamo aderito e collaborato nei comitati locali della CGIL a raccogliere firme per rendere possibili i 5 quesiti referendari che si andranno a votare l’8 e 9 giugno prossimo. 



Invitiamo tutte ad aderire nuovamente ai comitati referendari promossi in queste settimane in tutti i territori per organizzare e divulgare l’importanza del voto come atto finale di modifiche di alcune leggi relative al lavoro e alla cittadinanza. 

I referendum si riferiscono a contesti lavorativi discriminatori per donne e uomini, ma che soprattutto pesano sulle donne, spesso oggetto di condizioni familiari particolari. Un referendum chiede maggiore civiltà verso gli immigrati 

Per questo è importante anche il nostro impegno affinché il risultato referendario sia vincente. 

E perché sia vincente è necessario portare alle urne 26 milioni di elettori/elettrici, un traguardo molto impegnativo da raggiungere, considerato l’assenteismo imperante.  

Sarà necessario l'impegno e il voto di tutte/tutti, anche di chi si trova lontano dalla propria residenza (per motivi di studio o di lavoro o per motivi sanitari). 

 

In tal caso si può fare richiesta di votare nel Comune domiciliato. Basta farne domanda entro il 4 maggio.  

 

Cosa chiedono in sintesi il referendum 

 

Votare sì per la sicurezza sul lavoro 

Ogni anno più di 1000 persone muoiono sul lavoro, spesso in appalti senza adeguati controlli. È il momento di ripristinare la responsabilità delle imprese appaltanti per tutelare chi lavora. 

 

Votare sì contro i licenziamenti illegittimi 

Dopo il 7 marzo 2015 chi viene licenziato ingiustamente non ha più diritto al reintegro. È ora di abolire il Jobs Act e ripristinare la tutela dell’articolo 18 per tutte le persone che lavorano. 

 

Votare sì per più tutele nelle piccole imprese 

Nelle piccole imprese chi viene licenziato illegittimamente può ricevere al massimo 6 mensilità di risarcimento. Si vuole eliminare questo limite e garantire una tutela equa che tenga conto della reale capacità economica delle imprese.  

 

Votare sì per abolire contratti precari 

Fermare gli abusi dei contratti precari. Per utilizzare i contratti a termine le imprese devono avere un motivo valido ed oggettivo. Reintrodurre le causali per dare certezze a chi lavora. 

 

Votiamo sì per la riforma della cittadinanza 

2 milioni e 500mila persone vivono, studiano, lavorano e pagano le tasse in Italia, ma non sono cittadini. È il momento di una riforma della cittadinanza per riconoscere davvero i loro diritti. 

 

A tutte grazie, e buon lavoro

UDI Nazionale

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