Lettera al presidente della repubblica e ai presidenti di camera e senato di Zahoor Ahmad Zargar, leader della Comunità Islamica italiana.
Presentazione di Renata Rusca Zargar:
In questo periodo storico, le coscienze dei popoli occidentali
sono state ottenebrate, forse, dalla lunga crisi economica, oppure dalla fine
delle ideologie, o, ancora, dalla perdita di qualsiasi tipo di religiosità, se
non apparente.
Io sono nata dopo la fine delle guerre mondiali. Non sono in grado
di comprendere fatti che ho letto solo sui libri o, al più, ho sentito raccontare
dalla visione parziale di una zia, l'unica mia parente che non volesse
ostinatamente tacere e dimenticare.
Mi sono interrogata molte volte, a margine di numerosi convegni e
riunioni ai quali ho assistito in passato, come potesse la gente normale, come
me, accettare quanto succedesse. Come potesse la gente pensare, allora, che al
corpo delle persone ebree, o zingare, o omosessuali, o portatrici di handicap,
o persino nemici politici, si potesse applicare qualsiasi tortura o dolore,
compresa la morte.
Osservando quello che succede, oggi ho la risposta.
Purtroppo, però, quando imperano nei cittadini comuni ideologie
nazionaliste, razziste, omofobe, xenofobe, indifferenti e crudeli, il pericolo
più comune è che la questione si risolva con una guerra.
L'Europa, tanto cieca oggi, sorda ai problemi mondiali, chiusa in
una torre di cui non capisce neppure l'estrema friabilità, fino ad ora, ha
garantito un periodo di pace, almeno tra di noi. Nonostante, però, abbia
scatenato guerre e conflitti dappertutto, sfruttando impietosamente popoli e
risorse, senza comprenderne appieno le conseguenze.
"Guerra sola igiene del mondo", diceva un tipo del quale
ho sparlato sempre, durante i miei lunghi anni di insegnamento, nonostante la
riprovazione dei colleghi pro-futurismo!
Speriamo che non debba essere la guerra a ripulirci del nostro
brutto cuore!
L'unica flebile luce di salvezza, in questo deserto morale, sono
le voci di chi si esprime per la Pace e per i Diritti degli Esseri Umani, nella
speranza che il cittadino medio, nel mondo occidentale, cambi la sua rotta infernale.
Zahoor Ahmad Zargar, che è uno stimato rappresentante della
Comunità sociale, prima di tutto, ma anche Islamica italiana, ha scritto una
lettera al Presidente della repubblica e ai Presidenti di Camera e Senato.
Chissà che qualcuno non voglia condividerla!
Zahoor Ahmad Zargar è con Man Hee Lee
Stimato
Presidente della Repubblica
Sergio
Mattarella,
e
p.c.
Al
Presidente del Senato della Repubblica
On.
le Maria Elisabetta Alberti Casellati
Al
Presidente della Camera dei Deputati
On.
le Roberto Fico
Non
c’è dubbio che viviamo tempi davvero terribili per l’umanità tutta.
Guerre e conflitti di maggiore o minore entità tormentano i popoli in Africa,
Asia, Europa, Americhe. Non solo muoiono milioni e milioni di esseri umani
innocenti, in massima parte bambini, donne, anziani, ma queste tragedie
determinano la fuga di milioni di profughi e diseredati che molto spesso non
trovano, altrove, che ulteriori torture e dolore.
In
generale, per il bene stesso e la speranza di un futuro per l’umanità, la
fabbricazione e vendita di armi dovrebbe essere bandita ovunque. Ma peggio
ancora è se le armi vengono vendute a Paesi che già sono in guerra e che stanno
radendo al suolo altri Paesi.
Da
quanto risulta dalla Relazione
governativa sull’export italiano di armamenti, pubblicata il 13
maggio u.s. sul sito della Camera dei Deputati e che riporta i dati di
autorizzazione e delle consegne riferiti al 2018, l’Italia vende armi
soprattutto in zone cosiddette calde come Africa e Medio Oriente, a paesi come
l’Egitto e l’Arabia Saudita (impegnata nella guerra in Yemen che ha distrutto
ospedali e strutture civili, costringendo alla fame e al terrore migliaia e
migliaia di piccoli bambini).
Molti
Paesi hanno smesso di vendere armi nei teatri conclamati di guerra.
L’Italia,
invece, nonostante sia culla di un’antica civiltà culturale, grembo materno di
innumerevoli meraviglie artistiche e letterarie, nutrice di intelligenze
sublimi che hanno saputo darle lustro nel mondo, è straordinariamente restia a
smettere attività che uccidono altri esseri umani, garantendo a pochissimi (non
certo gli operai che vi lavorano) lucrosi guadagni. Trova insormontabili
difficoltà nel riconvertire le fabbriche di morte, mentre altri Paesi, invece,
l’hanno già fatto.
Egregio
Presidente,
sono un rappresentante della Comunità Islamica italiana. Come tale, ho avuto
l’opportunità di partecipare, da alcuni anni, ai lavori internazionali di una
prestigiosa Associazione coreana per la Pace (HWPL,
Heavenly Culture, World Peace, Restoration of Light), non governativa, non
a scopo di lucro, affiliata all’ONU. Il suo fondatore, Man Hee Lee, è una
persona che, avendo conosciuto la guerra, ha deciso di dedicare tutto se stesso
a divulgare la pace.
Spesso
le religioni, mal interpretate dall'uomo, sono fonte di conflitti. Allora, noi,
rappresentanti delle varie Comunità religiose di tutti i Paesi del mondo,
nell'ambito di HWPL che ha creato WARP, cioè l’Alleanza mondiale delle
Religioni per la Pace, ci confrontiamo periodicamente e cerchiamo di conoscerci
reciprocamente, per riportare ognuno, nella sua propria comunità e nel suo
Paese, le idee di pace che sgorgano dal dialogo e dalla comprensione reciproca.
Io ho partecipato a questi lavori sia nelle conferenze virtuali che, in
persona, in Korea, Portogallo, Romania…
In
ogni Paese, infatti, c’è un’anima di pace, un seme che deve germogliare e
crescere. Garantire la crescita di questo seme è il nostro compito.
HWPL
ha proclamato, nel 2016, una Dichiarazione di Pace e Cessazione della Guerra,
che consta di 10 semplici articoli che mirano a sradicare le cause strutturali
dei conflitti violenti. Il secondo articolo, in particolare, chiede di ridurre
la produzione di armamenti e di reimpiegare quei fondi a
beneficio
dell'umanità. HWPL sta diffondendo tale Dichiarazione ovunque, nel mondo, e
molti importanti Paesi l’hanno già ratificata. Mi auguro che anche l’Italia
possa apporvi al più presto la propria firma, diventando, essa stessa,
protagonista di tale processo di pace.
Ogni
cittadino del mondo che aderisce a HWPL diventa messaggero di pace.
Quindi,
nella veste di messaggero di pace vi invito, Egregio Presidente della
Repubblica e Onorevoli Presidenti di Senato e Camera, a operare perché
l’Italia possa procedere in un cammino responsabile di rispetto dei Diritti
Umani di tutte le persone e che non sia più strumento di morte con la vendita
di armi invece che fattrice di progresso, sviluppo, possibilità di vita
dignitosa per il proprio e gli altrui paesi.
Come
ci ricorda Man Hee Lee, donare la pace alle generazioni future sarà una luce
per l'eternità.
Distinti
saluti
Dottor
Zahoor Ahmad Zargar
Presidente
Associazione Culturale Islamica Savonese Past president Comunità Dei Musulmani della Liguria
Già dirigente e Rappresentante UCOII (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche Italiane)
https://it.wikipedia.org/wiki/Zahoor_Ahmad_Zargar
La pace fra i popoli è la precondizione per il loro progresso civile, economico e sociale. Mai più guerre, mai più morti, mai più vendita di armi ai paesi belligeranti.
RispondiEliminaVendita di armi… a Genova fabbricano componenti per i carri armati, e non sono compresi nelle armi che non possiamo vendere.
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