Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2018

IL NEMICO E' FATTO DI SABBIA di Angela Fabbri

IL   NEMICO   E’   FATTO   DI   SABBIA Sono delusa. Stanotte a Porta a Porta ho ascoltato Maurizio Martina (l’ho apprezzato tanto quando era Ministro dell’Agricoltura) che dice:   “ Con questo governo non si può parlare perché si viene subito considerati                                                        IL   NEMICO. “ Martina dovrebbe andare a spurgare anima e mente da uno psicanalista perché                                                      ‘IL NEMICO’ è quello che ha attraversato il PD (e precedenti) in tutti questi anni: appena dal loro partito usciva un LEADER diventava un nemico e via a scavargli la sabbia sotto i piedi. Pratica forse derivata dall’ideologia del Comunismo: potere mai concentrato in un singolo. A parte che i Comunisti Italiani erano un ‘derivato’ dell’Unione Sovietica e là c’è stato Stalin, che di potere concentrato era produttore in proprio. Han voluto esser puri a tutti i costi? Facendo le scarpe a uno a uno ai loro leader

La ciotola di latte e l’osso rinsecchito di Angela Fabbri

Sento dire da un extracomunitario in tv che in Italia gli animali sono trattati meglio degli esseri umani. E che questo non è giusto. E non dovrebbe essere così. Non entro nel merito del giusto o dell’ingiusto e del dovrebbe o non dovrebbe essere così. Ci sono certo persone molto molto ricche che allevano i loro animali come figli, li vestono come tali e li ingioiellano perfino. Come negarlo? C’è un vero mercato su questo. Ma non bisogna perdere il senso delle proporzioni. Se un vecchietto o una vecchietta accoglie un gattino o un cagnolino, insomma si prende cura di un animalino e divide con lui il suo cibo, il suo tetto, la sua pensione e i due si fanno reciproca compagnia e si scambiano così solo del bene. E questa vecchietta o questo vecchietto fanno il bene che RIESCONO a fare, visto che non tutti hanno forze fisiche sufficienti per occuparsi dei bisogni di creature così esigenti e così fragili come gli esseri umani… Noi esseri umani siamo abituati a valutare, a gi

Nel Neolitico erano le donne la chiave della conoscenza

Immagine
Secondo uno studio alla fine dell'Età della pietra erano le femmine a spostarsi diffondendo saperi e tecnologie https://www.repubblica.it/scienze/2017/09/18/news/nel_neolitico_erano_le_donne_la_chiave_della_conoscenza-175845358/ di GIACOMO TALIGNANI DIMENTICATE lo stereotipo del passato che inquadra la donna sempre a casa con i bambini: nel Neolitico, al contrario di quanto si potesse pensare, erano loro le vere viaggiatrici. Abbandonavano la propria abitazione e si spostavano per centinaia di chilometri   diffondendo cultura e conoscenza. Un'analisi dei resti di persone vissute alla fine dell'Età della pietra nella zona di Lecthal (Germania) e sepolte tra il 2500 e il 1650 a.C. ci fornisce infatti una nuova chiave sul ruolo delle nostre antenate: si spostavano più dei maschi, erano portatrici di cultura e furono fondamentali per lo scambio di informazioni tecnologiche e saperi.                                                                                      

ARTURO IL MURATORE di Angela Fabbri

Un aneddoto di   ARTURO   il   MURATORE Dopo le vicissitudini di maggio che mi hanno regalato una bella contusione al polso destro, finalmente senza gesso e senza tutore, oggi ho fatto le fragole con zucchero di canna e limone  e cucinato pomodori e melanzane con quel pesto che Lana mi ha appunto aiutato a pestare ieri.  Mi è rimasto il melone: potevo pulirlo ma non tagliarlo e a questo ha dovuto pensare Arturo  dopo avermi portato a far la spesa. Ha trovato un altro lavoro ma con gente che se ne frega proprio dell'incolumità dei lavoratori. Quando gli ho chiesto se era contento di lavorare di nuovo mi ha detto spontaneamente "No"   e mi ha raccontato la sua giornata di oggi, davvero senza rete a 15 metri di altezza disteso su un tetto di lamiera bollente con il braccio destro che reggeva un trapano di vari chili con cui doveva aprire dei buchi nel sottotetto.    Gli ho detto che sembrava uno di quei miei sogni al limite dell'umano quando mi trovo sospe

POESIA DI ANASTASIA: Melodia

Melodia  La dolce melodia  Della canzone  Che  Mi  Hai regalato  Fa  Riaffiorare  Nella  Mia mente  Momenti  Passati insieme  Difficili  Da dimenticare  Non  Andare via  Mia  Dolce creatura  Senza  Di te  Sono  Come  Un uccellino  In gabbia  Un fiore  Senza  I suoi petali  Quelle parole  Che  Mi hai detto  Hanno  Spento  Un  Attimo  Le illusioni  Del  Mio cuore  Solo  Il tempo  Le  Potrà  Far  Rinascere  Sei  Il  Mondo  Nella mia mente  Sei  Il battito  Del mio cuore  Ogni  Volta  Che  Ti guardo  Nei tuoi  Occhi  Muoio dentro Anastasia

Millesimo: "Un grande amore con le ali" a cura di Simona Bellone

Immagine
Fervono i preparativi per la commemorazione millesimese del capitano della regia aeronautica Vittorio Centurione Scotto, a cura della caARTEiv, e si rende noto che la cerimonia di presentazione del libro “Un grande amore con le ali” a cura di Simona Bellone, è posticipata al 23 settembre 2018, presso l’ex Castello Centurione, (Monastero Santo Stefano) di Millesimo (SV). Il lavoro di ricerca storica e di elaborazione grafica delle numerose foto d’epoca, ha richiesto più tempo del previsto, ma in contempo, l’ardua impresa arricchita da preziose testimonianze liguri, si concretizzerà in un libro che si potrà denominare “del secolo”. La pubblicazione  abbraccerà numerosi argomenti oltre la marina, l’aviazione, l’equitazione, la I guerra mondiale, la politica, il volontariato, l’economia, l’arte, … perché attraverso la storia dei nobili genovesi Centurione Scotto, verranno analizzati il XIX e XX secolo, come nessuno aveva mai intrapreso prima. Grazie alle foto d’epoca ancor oggi in b

VIVERE NELLA PENOMBRA di Angela Fabbri

VIVERE   NELLA   PENOMBRA Seguendo brani praticamente muti del film “L’amica geniale” di Saverio Costanzo mi è sembrato di tornare indietro nel tempo quando anch’io ero bambina fra altre bambine alla scuola. E l’atmosfera era tetra e fra noi ci scambiavamo discorsi che si stavano ancora costruendo senza aiuti. Senza neanche poterci dare una mano fra noi. In qualche modo i genitori e l’ambiente di scuola in cui vivevamo ci stavano insegnando il nostro futuro così che l’avremmo imparato adagio e in modo indolore. Sposarci, avere figli, metter su famiglia. Io ero fortunata. A me era permesso anche studiare oltre, per poi lavorare, guadagnare e contribuire così alla nuova famiglia. Diventare maestra come la mamma: perché una femmina è bene non faccia un lavoro fuori casa a tempo pieno, così può farsi una famiglia e prendersene cura. Tra i 9 e i 10 anni ho creduto sinceramente in quel destino così tranquillo certo ordinato e predestinato. Ho creduto nel Principe Azzurro

LAVORA MA E' MINACCIATA DI MORTE

Immagine
27 agosto 2018  Agitu, la ragazza etiope che alleva capre in Trentino: «Io minacciata di morte perché nera» In Italia dal 2010, racconta una storia di integrazione. Da un anno subisce aggressioni nella sua azienda agricola, in Val dei Mocheni: «Mi hanno fatto ritrovare anche uno dei miei animali senza vita» di Silvia Morosi  https://www.corriere.it/cronache/18_agosto_27/agitu-ragazza-etiope-che-alleva-capre-trentino-minacciata-morte-perche-nera-432e4102-a9e9-11e8-bb57-056c6010fdbf.shtml?refresh_ce-cp «Brutta negra, ti uccido, torna al tuo Paese». Sono solamente alcune delle offese ricevute da Agitu Ideo Gudeta , ragazza 40enne di origini etiopi conosciuta tra le montagne del Trentino Alto Adige come «Regina delle capre felici» per la sua storia d’integrazione (recentemente raccontata anche dal New York Times , ndr). Arrivata in Italia quando aveva 18 anni, per studiare Sociologia all’università di Trento, era tornata nel suo Paese, ad Addis Abeba, da dove nel 2010 f