IL NUOVO NUMERO DELLA RIVISTA IL FOGLIO LETTERARIO EDIZIONI


IL FOGLIO LETTERARIO

La rivista de IL FOGLIO LETTERARIO EDIZIONI dal 1999
www.ilfoglioletterario.it

Numero 17 - Settembre 2020

Il Foglio Letterario

 ANNO 21 – Numero 17 (NUOVA SERIE) Settembre 2020

VENT’ ANNI (+1!!!) DI EDITORIA INDIPENDENTE

IL Foglio Letterario dal 1999 – Editore in Piombino dal 2003

LA RIVISTA è al link   http://www.ilfoglioletterario.it/2020/09/

INDICE

EDITORIALE Vincenzo Trama:Gordiano Lupi LETTERATURA E CULTURA: DAVVERO NE HAI PAURA? Giorgio Caproni, poeta di Livorno e Genova Gordiano Lupi La scuola, trincea di libertà  

Patrizia Raveggi Pianeta Est: Mille scuole per il millennio

 Luca Palmarini Ma che velocità!

Vincenzo Trama Parziali ritratti d’autore: Gianfranco Franchi

Antonio Messina SULL’EDITORIA E ALTRE COSE (IN)UTILI Brandelli di uno scrittore precario: Lo stato dell’editoria. La tradizione che (r)esiste, Amazon e tutto il resto  

Mirko Tondi Storiacce editoriali: Se sia meglio pubblicare che saper scrivere

Sergio Calzone Il lavoro editoriale: intervista a Le Commari Edizioni

Vincenzo Trama CINEMA E DINTORNI Visti da Gordiano Lupi: La liceale di Michele Massimo Tarantini Retrospettiva: Le insegnanti della commedia sexy italiana FUMETTI: PERCHÉ NON DI SOLO PROUST VIVE L’ UOMO! Tavole incendiarie: Giorgio Borroni, , Riccardo Iacono, Massimiliano Bertolotti, Davide Peddis, Valentina Coda, Silvia Bartoli, Davide Toscano, Matteo Acerbi, Francesco Starace Verde, Daniele Ariuolo, Samanta Panichi, Ale Maca, Valerio Stacchini, Toni Vieconti, Obluoquor Manga e altro: Manga fever - Slam Dunk  Giulia Campinoti RECENSIONI LIBRI VECCHI E NUOVI  Gordiano Lupi: Il cinema horror 1970-1990, Federico Tadolini, Sensoinverso Edizioni Gordiano Lupi: L’alba dello scudetto, Simone Manservisi, Ultrasport Gordiano Lupi: Nives, Sacha Naspini, E/O Vincenzo Trama: Soggetti del verbo perdere, Stefano Amato, VerbaVolant Edizioni Vincenzo Trama: Qualcuno è uscito vivo dagli anni ‘80 - Storie di provincia e altri mali - Stilo Editrice Vincenzo Trama: Incontri, Leila Baiardo, Le Commari Edizioni BENDING

DEMOCRAZIA MUSICALE Alessio Santacroce: Coclea POESIA E (DI)VERSI LIRICI Valentina Peluso presenta Tsering Woeser

RACCONTI E SCRITTURE Selezione a cura di Redazione: La favella – Gioia Conforti (D)istruzione – Marco Del Colombo Il guru – Cristian Palmas Intervista esclusiva al ministro della pubblica (d)istruzione – Frank Iodice La sanguinosa tragedia – Patrice Avella

 

da UN NUMERO DELLA RIVISTA 

MIRKO TONDI – BRANDELLI DI UNO SCRITTORE PRECARIO – 6 – COMINCIARE UNA STORIA

Redazione Il Foglio Letterario / 28 giugno 2018 / 2 Comments / Brandelli di uno scrittore precario

Di tutti gli argomenti che ruotano attorno alla scrittura, l’incipit è forse uno dei più discussi. Come cominciare una storia con la massima efficacia? Come attrarre il lettore e fare in modo che si accomodi e continui a sfogliare le pagine? Giusto ricorrere alla tecnica (usando insomma qualche tipico espediente da scrittore) o farsi guidare dall’ispirazione del momento? Se diventa difficile rispondere a queste e ad altre domande sul tema al fine di dare suggerimenti per scrivere l’inizio perfetto (ammesso che ne esista uno), la cosa più semplice è prendere come esempio alcuni grandi incipit e analizzare caso per caso, imparando da chi prima di noi è riuscito a lasciare un segno fin dalle prime righe. Una piccola premessa, però: paragonare l’incipit al biglietto da visita dell’autore non è sbagliato, ma non sempre è vero; per libri diversi, infatti, quello stesso autore potrebbe decidere di utilizzare biglietti da visita diversi. Anche se la maggior parte degli scrittori rimane ancorato a uno stile preciso (spesso per esigenze commerciali), ce ne sono alcuni che amano sperimentare, giocando magari sulla scelta delle parole, sulla sintassi, sulla punteggiatura, sull’utilizzo del dialogo e su altri punti. C’è invece chi considera l’incipit come un’esca per il lettore, anche se questa definizione potrebbe rimandare a qualcosa di ingannevole. La definizione che preferisco è quella di Roberto Cotroneo, che nel suo Manuale di scrittura creativa dice «Scrivere un libro vuole dire innanzitutto sedurre il mondo […] L’incipit non è altro che un principio di seduzione».

Le possibilità in ogni caso sono molteplici, vediamone alcune. Un tempo si tendeva a partire molto da lontano, facendo descrizioni dettagliate che permettessero al lettore di acclimatarsi prima di entrare nel vivo della storia (non c’è bisogno, a questo proposito, che vi citi l’inizio dei Promessi sposi, quella specie di campo lunghissimo che pian piano si avvicina ai personaggi): prendete un romanzo russo dell’Ottocento e ve ne renderete conto. Certo, scrittori come Tolstoj e Dostoevskij riuscivano a distinguersi tra i loro 

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