BAMBINA CRISTIANA: MEGLIO NON STRUMENTALIZZARE CONTRO I MIGRANTI IL DOLORE DEI BAMBINI di Renata Rusca Zargar
Quando
ho letto questa notizia, mi sono chiesta come mai l’affidamento di una bambina
cristiana a una famiglia musulmana sia di rilievo internazionale.
In
Italia, ci sono molti bambini musulmani affidati a famiglie cristiane o atee o
agnostiche e non mi ricordo di aver letto articoli di tanto pregio in tal
senso. Qualche caso ho avuto modo di conoscerlo personalmente e quelle
famiglie, molto stimabili per la disponibilità umana e il servizio che offrono
alla società, non conoscevano affatto la religione islamica e non si impegnavano
particolarmente a rispettarne gli usi. A quel tempo, avevo pensato che la
questione religiosa, se non c’è aperto discredito, è di secondaria importanza
per bimbi la cui famiglia ha dei problemi così gravi che devono essere affidati
a estranei, seppure temporaneamente.
L’affidamento
di un minore è un passo molto serio, anche se limitato a un periodo, e
nonostante il bambino mantenga rapporti con la famiglia di origine. Le famiglie
affidatarie non vengono scelte dai servizi sociali con leggerezza ma, anzi,
sono molto controllate ed è assurdo pensare che non parlino la lingua dello
stato in cui avviene l’affido.
La
relazione tra bambino e care giver, poi, è di grande importanza e deve offrire
conforto e sicurezza. Diversamente, il bambino può sviluppare disturbi
cosiddetti dell’attaccamento che possono diventare problemi relazionali anche
importanti nell’età adulta.
La
notizia di cronaca comprendeva il fatto che il giudice, seppur musulmano (!),
dopo tutte le presunte polemiche, avesse ripreso in mano la questione e avesse
affidato, questa volta, la bambina alla nonna. Sinceramente, non avevo capito
come mai, essendoci una nonna disponibile, non avessero fatto quella scelta da
subito.
Mentre
riflettevo su tutti questi ragionevoli dubbi, ho saputo che tutta la vicenda
era una bufala.
A
questo punto, tirato un sospiro di sollievo per le migliaia di bambini
londinesi in affido, mi viene voglia di scrivere un bell’articolo: “Bambino
musulmano in affidamento a famiglia cristiana viene obbligato a indossare la
croce e il cilicio, a mangiare un grosso panino con la pancetta mentre i suoi
genitori affidatari si ubriacano al pub.”
E
sarebbe giustissimo perché è davvero malfatto strumentalizzare la sofferenza di
bambini in pericolo per denigrare una comunità religiosa.
pubblicato da:
http://www.oggi.it/posta/2017/10/13/londra-si-grida-allo-scandalo-per-la-bambina-cristiana-affidata-a-famiglia-mussulmana-ma-silenzio-su-bambini-mussulmani-adottati-da-famiglie-occidentali-in-italia/
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