STORIA DI UNA DONNA per i pari diritti di tutti gli esseri umani



Mercoledì 26 novembre 2025 
presso la Sala Punto d’incontro Coop di Savona
C.C. Il Gabbiano 
 
per la GIORNATA INTERNAZIONALE 
CONTRO LA 
VIOLENZA SULLE DONNE.



Intervento di ANGELICA LUBRANO (UDI - Savona)
Ricordo di ALDO PASTORE (1)


VEDI:
https://www.senzafine.info/2025/11/storia-di-clara.html



Monica Brignone - Tiziana Satta




Licia Cesarini (ANED - CGIL)



VEDI ANCHE:

https://www.blogger.com/u/1/blog/post/edit/2164852558965608174/4016253014596554125


Ricordo di Aldo PASTORE (1):

Aldo Pastore ‘il medico di fabbrica” Savona, (15 dicembre 1930 – 26 luglio 2022)
Una vita spesa per solidarietà e uguaglianza, cultura e altruismo.
 
Figlio di una delle più fiere famiglie antifasciste della nostra Città, si laurea in medicina e riveste presto al meglio il ruolo del “medico di fabbrica”, concentrandosi fra i primi sul tema del rapporto “salute/lavoro”.  
A lui si deve la prima fondamentale analisi riguardante la nocività delle lavorazioni all’ACNA di Cengio, presentando un dossier ufficiale di denuncia.
Fu grazie a quella sua prima inchiesta sulle condizioni di lavoro all’ACNA di Cengio che si sollevò finalmente il tema del rapporto tra salute in fabbrica e condizione generale del territorio, in tempi nei quali questo livello di analisi era totalmente trascurato anche dalla sociologia più attenta alle condizioni del mondo del lavoro.
Non è questo il solo merito che le donne dell’UDI riconoscono all’On. Aldo Pastore e che ci rendono debitrici alla sua memoria.
Fu sempre coerente con quei valori di solidarietà e di uguaglianza che animarono il suo impegno sociale.
Fu Assessore al Comune di Savona dal 1970 .
Fu autore di una vera e propria “invenzione” dei servizi sociali a Savona e, insieme a Gian Meinero, che ricordiamo come direttore Patronato INCA CGIL, vennero attivati servizi all’infanzia costruendo la rete degli asili nido e agli anziani con l’assistenza domiciliare.
 
Eletto alla Camera dei Deputati dal 1979 si distinse con una serie di iniziative legislative riguardanti i temi della sanità e del sociale di assoluto rilievo sul piano nazionale.
Si occupò a lungo delle Opere Sociali di Nostra Signora di Misericordia.  
In ogni veste portò sempre avanti le sue battaglie in difesa dei ceti più deboli, della sanità pubblica, dell’ambiente, continuando a presiedere la Pubblica Assistenza Croce Bianca e favorendo momenti di riflessione e di iniziativa con le parti più avanzate della democrazia savonese.
La sua attenzione alle donne si espresse anche attraverso la sua più grande passione: la musica.
Di grande profondità culturale il suo testo sui principali personaggi femminili nell’opera lirica e quello sull’umanizzazione della scienza, con l’attenzione anche ai contributi femminili in “Scienza e Utopia”.
Malgrado i numerosi e onerosi impegni in termini di tempo, rimase sempre un medico.
Mantenne l’esercizio della professione anche nei momenti di maggior impegno politico e istituzionale nella Camera dei Deputati, quando tornava al venerdì da Roma e continuava a ricevere i suoi pazienti appartenenti, per la gran parte, a quella classe operaia che costituiva ancora il nerbo vitale della “Savona del Lavoro”.



Clara Immerwahr 

Per molto tempo l’Università restò preclusa alle donne, eccezionalmente se ne ammetteva qualcuna come uditrice.

 Nelle famiglie, comunque, si preferiva sempre puntare sul figlio maschio. 
Il destino delle figlie femmine si concludeva nel matrimonio e nella cura dei figli...  
 Ancora oggi, specialmente se sei una donna e senza una famiglia ricca alle spalle, è molto complicato laurearsi; immaginatevi i sacrifici superati dalla giovane donna.
Non può iscriversi all'Università, ottiene miracolosamente un permesso come uditrice. 
Solo la sua ferrea volontà le permetterà di laurearsi a pieni voti e di addottorarsi con Lode in chimica e fisica come nei suoi auspici.
Il 12 dicembre del 1900 Clara, davanti a un folto pubblico accorso per l'evento, discute la sua tesi: è la prima donna nell’Impero Germanico a conseguire una laurea.
Il suo caso, divenuto un fatto di rilievo, richiama l'attenzione e la curiosità generale, attirando una consistente presenza di curiosi e giornalisti. 
Davanti alla numerosa platea presente in sala, Clara giura: 
“Non insegnerò mai, né oralmente né per iscritto, qualcosa che sia contrario a ciò in cui credo. Perseguirò la verità e lavorerò sempre per far avanzare la dignità della scienza”. 
Questo giuramento condizionerà la sua vicenda personale.
Fra il pubblico presente c’è anche Fritz Haber che le rinnova la sua proposta di matrimonio.
Questa volta Clara accetta, convinta di poter unire le sue capacità a quelle del futuro marito per conseguire successi scientifici.
 Dopo il dottorato deve accontentarsi di un corso di ricerca e insegnamento sulla "composizione chimica del cibo e degli strumenti di cucina"...
Nei primi tempi di matrimonio Fritz permette alla giovane moglie di collaborare alle sue ricerche.
E presto arrivano anche risultati esaltanti che Fritz Haber, però, brevetta solo a suo nome. 
Fra questi ritrovati grande e largo consenso ottiene il processo di sintesi dell’ammoniaca che poi, finanziato e commercializzato dall'industriale Carl Bosh, verrà usato in agricoltura per aumentare la quantità di azoto nel terreno, migliorando decisamente il raccolto. 
La scoperta, sicuramente aderente ai suoi principi etici, viene accolta con soddisfazione ed entusiasmo da Clara e segna un grande successo riconosciuto dagli ambienti scientifici e dal pubblico.
Va ricordato, infatti, che la popolazione mondiale, grazie proprio allo slancio economico e sociale dell'espansione industriale nell''800, aveva preso a crescere tumultuosamente. Oggi raggiunge 8 miliardi di individui dal miliardo e 600 milioni censiti nel 1900: in poco più di un secolo abbiamo quintuplicato gli abitanti del pianeta. A tutti si deve assicurare il cibo per la sopravvivenza!
La sintesi dell'ammoniaca contribuì a ottenere raccolti più copiosi per sfamare l’umanità...
Di quella loro invenzione Clara, che ha contribuito ai risultati, è soddisfatta e ne sente la coerenza con il giuramento di una scienza "al servizio dell'umanità". 
Non accoglie però molto bene il fatto che il suo nome, nelle pubblicazioni ufficiali, appare solo nella dedica del marito e neanche con il proprio cognome:
“Alla mia amata moglie, Clara Haber“.
Intanto era nato un bambino, Hermann, gracile e bisognoso di cure. E si avvicina la Prima guerra mondiale. Fritz Haber si arruola volontario. Date le sue competenze scientifiche viene incaricato dal Governo di svolgere ricerche per progettare nuove armi chimiche.
Fritz Haber si rivela persona priva di scrupoli e non si tira indietro. Prepara e sperimenta su esseri viventi gas tossici in grado nel 1915 a Ypres in Francia di uccidere 5000 persone in pochi minuti.
Fu proprio così, con quelle micidiali invenzioni di morte e distruzione che il futuro Premio Nobel per la chimica comincia a stravolgere il significato stesso della scienza, dando inizio a quel lato oscuro che oggi molti condannano e vedono con sospetto.
Sin dai tempi più antichi morti e caduti si contavano fra i soldati e solo eccezionalmente fra i civili.
Dall'iprite di Fritz Haber in poi il tasso di morti civili, o di "effetti collaterali" come saranno poi furbescamente definiti, s'inverte: da 1 su 10 fino a 9 civili su 10, contati ormai in ogni guerra contemporanea.
L’iprite, il gas asfissiante, gli permette di ottenere il grado di Capitano e grandi attenzioni istituzionali. Si considera un eroe e non comprende l’ostilità della moglie al suo ritorno a casa.
 - Vai in cucina a preparare la cena per i miei amici. Desidero che tutto sia pronto per il ricevimento di questa sera.
La stessa notte Clara si uccide con la pistola del marito, che, indifferente, al mattino è già partito per supervisionare il primo attacco con i gas contro i russi, sul fronte orientale.

Fritz Haber viene ricordato per l’invenzione dello ZIKLON B, il gas cianidrico che verrà usato per uccidere milioni di ebrei nell’Olocausto. 
Fritz Haber era ebreo e lui e tutti i suoi parenti saranno sterminati.
Questa tragica storia c’interessa da vicino?
Si, il micidiale ZYKLON B nel Ventennio veniva prodotto all’ACNA DI CENGIO in Val Bormida dalla I.G.Farben, condannata alla fine della guerra a Norimberga insieme ai capi nazisti.

(a cura di ANGELICA LUBRANO)


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