UN PICCOLO ANGELO di Valeria Malvica
UN PICCOLO ANGELO
di Valeria Malvica
da VERSI IN VOLO
https://versiinvolo.blogspot.com/
Quando sono andata in
ospedale per fare l'ecografia morfologica, l'unica domanda che mi ponevo era:
"sarà maschio o femmina?". Ero tranquilla, aspettavo il terzo figlio.
Ho già due bambini di nove e sette anni. Ma appena il medico ha visto
l'immagine sul monitor, la sua faccia si è fatta scura: c'erano problemi ai
reni...troppo grandi e non funzionanti, entrambi. La prognosi era infausta.
Il bambino che
cresceva dentro di me, di 21 settimane, che sentivo muoversi e scalciare, non
sarebbe vissuto: "incompatibile con la vita". Mi hanno detto:
"per fortuna è ancora in tempo...può interrompere la gravidanza".
Per fortuna? Sono
sempre stata contraria all'aborto, perché un bambino nel pancione è un essere
umano, una persona, fin dal concepimento. E una mamma lo sente che c'è un'altra
vita dentro di lei.
Ma quel giorno ero
molto spaventata. Non sapevo neanche se la gravidanza sarebbe giunta a termine,
avrei potuto perdere il piccolo anche a breve...non sapevo cosa fare...avevo
pochi giorni per decidere.
La notte mi sono
svegliata sperando fosse tutto un incubo! Purtroppo tutto era vero, il mio
bambino non sarebbe vissuto: avevo il cuore che martellava da togliere il
fiato. Stavo male. Quel malessere fisico era motivato: non è fisiologico, non è
naturale, chiedere a una mamma di decidere se "far fuori" o meno, il
proprio figlio.
Ho detto al mio
piccolo che non doveva preoccuparsi, che la sua mamma lo avrebbe accompagnato,
gli sarebbe stata vicina finché lui ci fosse stato: in quel momento ho sentito
dentro di me una grande pace.
Volevo fare la mamma
fino in fondo! La mia pancia non sarebbe diventata la sua tomba per mia volontà.
Scegliere di
accompagnare Iacopo mi ha fatto sentire mamma, e anche più mamma per gli altri
miei figli. Cosa avrei raccontato loro, se avessi scelto di abortire? Qualcuno
ha detto che tanto sarebbe morto comunque.
Ma...c'è un MA....
MA lui, anche lui, il
mio piccolo Iacopo, cosa avrebbe pensato della sua mamma? Con lui penso di
essere stata mamma fino in fondo, anche se per pochissimo tempo.
Mi è stato chiesto
questo.
Certo che sarei stata
felicissima di aver potuto tenerlo tra le mia braccia, che fosse vissuto....ora
avrebbe 7 mesi. Anche il suo papà ed i suoi fratellini lo aspettavano con
gioia, lo volevano tra noi. Ma non tutto va secondo i nostri schemi...
Mi dissero che forse
la gravidanza non sarebbe giunta a termine, e invece Iacopo ha tenuto duro. La
data prevista per il parto sarebbe stata intorno al 29 luglio. In giugno però,
dopo un'altra ecografia, i medici decidono di programmare un parto cesareo per
i primi di luglio, perché l'addome di Iacopo si è ingrossato, il piccolo si
presenta in posizione podalica. Insomma, pensavo di poter tenerlo dentro di me
ancora un mese, e invece tutto veniva anticipato.
Non va mai secondo i
nostri schemi.
Pensavo che se fosse
arrivato a termine, avrebbe comunque vissuto, dentro di me, tre settimane in più,
di nuovo non ero serena.
Il ricovero in
ospedale è deciso per il 7 luglio, di mattina. In quella mattina piange anche
il cielo insieme a me: piove fortissimo ed io sono di nuovo triste, oltre che
spaventatissima per l'intervento.
Ho deciso di sottopormi
all'anestesia spinale, e non quella generale perché, anche se per poco, volevo
vedere Iacopo vivo.
Mi sentivo in colpa,
perché stavo andando a farlo nascere prima del tempo, e lui di conseguenza
morirà prima...
La dottoressa che mi
visita è la ginecologa che mi ha seguito durante tutte e tre le gravidanze, Mi
è stata molto vicina e desideravo che l'intervento lo eseguisse lei, perché
solo di lei mi fidavo. Non so se è stato un miracolo, o una coincidenza, ognuno
è libero di pensare ciò che vuole, ma il fatto consiste in questo: a 21 giorni
dalla data del parto, il 7 luglio, era cominciato il travaglio.
Mi è parso come se da
lassù Qualcuno volesse dirmi di non sentirmi in colpa: Iacopo avrebbe comunque
dovuto nascere quel giorno, e non un altro! Alle 10 del mattino, Iacopo è nato!
Lo hanno portato subito nella stanza accanto, dove lo attendevano il suo papà e
don Giuseppe, che lo ha battezzato.
Poi me lo hanno
lasciato tra le braccia finché è vissuto, un'ora sola.
Non so perché Iacopo
sia dovuto andar via così...una vita volata via subito, troppo presto.
In passato non si
eseguivano ecografie, nulla si sarebbe immaginato fino al parto, non ci si
sarebbe trovati davanti ad una scelta così drastica: continuo o interrompo?
E per quanto è successo a me, posso affermare che la paura acceca, che non fa ragionare, porta a temere di non farcela ad andare avanti fino in fondo. È la paura a non affidarsi.
C'è un canto che
dice:
"E se incontrerai il lupo
e la volpe ed il leone
non avere paura
e non far confusione
son di un altro racconto
che finisce
male"
E il mondo a volte
vuole farci credere che la vita sia solo un brutto racconto, che tutto non abbia
senso, che tutto vada a finire sempre e solo male...Se ci affidiamo a Dio,
invece, Lui ci resta vicino e ci aiuta a superare la paura ed il dolore, anche
quando non capiamo fino in fondo il senso di tutto quello che ci succede.
Il canto continua
così:
C'è Qualcuno con te,
non ti lascerà mai
non aver paura
prendi i campi e
vai"
So che Iacopo ora è
tra le Sue braccia e quindi ha tutto l'amore di cui ha bisogno...più di quanto
ne saprei dargli io...
Valeria
(la nonna di Iacopo,
cioè io, aggiunge a questa testimonianza, quanto sta accadendo ancora dopo
tanti anni. Quando chiediamo a Iacopo, angioletto in Cielo, un aiuto, che
interceda presso il Creatore, non ci ha mai deluso. Questo ci conferma che
esiste la Vita oltre a questa esistenza terrena, una vita che è certo eterna,
anima immortale, che protegge, ascolta, perché
è tanto vicina a Dio e si fa ascoltare dal Signore, e Lui esaudisce ogni
nostra richiesta, purché sia realmente
necessario il Suo intervento.
Danila
https://versiinvolo.blogspot.com/2021/09/un-piccolo-angelo-e-la-sua-mamma-di.html
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